06/12/2013

GIORGIO PIGHI: “UNA VIA PER MANDELA, EROE DELLA LIBERTÀ”

Il sindaco di Modena, dopo la morte del leader sudafricano che ha sconfitto l’apartheid e fatto vincere la democrazia, annuncia l’intenzione di dedicargli uno spazio pubblico

“La morte di Nelson Mandela non spegne la luce che ha acceso con la sua vita di eroe in cammino verso la libertà” Lo ha detto il sindaco di Modena Giorgio Pighi, commosso alla notizia della morte dell’ex leader sudafricano, premio Nobel per la Pace nel 1993 per avere contribuito a superare l’apartheid. Il sindaco ha inviato un messaggio di cordoglio all’ambasciata del Sudafrica.

“La libertà per Mandela – ha aggiunto il sindaco Pighi – è una sola, come scrisse lui stesso, ‘perché le catene imposte a uno di noi pesano sulle spalle di tutti’. Il cammino di Mandela passato dalla militanza, dopo 27 anni di carcere, al Premio Nobel e alla presidenza del suo Sudafrica liberato dalla segregazione razziale dell’apartheid, lascia un’impronta profonda nella storia e nei cuori dell’umanità di tutto il mondo. Per questo vorrei che il suo nome fosse ricordato anche in modo tangibile nella nostra città, dedicandogli una strada o uno spazio pubblico. Recentemente, il presidente Obama ha sottolineato che Mandela ‘ha ispirato il mondo con il suo coraggio morale’, e io sono convinto che quella ispirazione debba mantenersi viva e vitale per noi tutti, a cominciare dai giovani. Mandela – ha concluso il sindaco di Modena - è un uomo che ha saputo vedere che la libertà non esiste senza pace, e ha insegnato che bisogna guardare avanti per costruire un futuro migliore, senza volgersi indietro e cedere al rancore”.

Anche Caterina Liotti, a nome del Consiglio comunale di Modena da lei presieduto, ha espresso profondo cordoglio per la scomparsa di una persona che “ha segnato i nostri tempi combattendo e vincendo, a prezzo di indicibili sofferenze, i peggiori fantasmi dell’animo umano, a partire dal razzismo, che si concretizzano in sistemi di potere spietati che calpestano donne e uomini con l’odio e la brutalità”.

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