Ha vissuto la vita rivendicando sempre la propria libertà. Dapprima da partigiano nella Resistenza romana, e poi nel lavoro di cineasta e nella militanza politica nel Partito comunista italiano. Carlo Lizzani si è tolto la vita il 5 ottobre scorso, a 91 anni, lasciando un biglietto in cui comunicava la decisione di “staccare la chiave”.
E sarà con un ricordo del regista che dal 1979 al 1982 ha diretto il Festival di Venezia, che sabato 9 ottobre alle 10 ViaEmiliaDocFest aprirà la terza giornata di Festival al Teatro dei Segni di via san Giovanni Bosco.
Toccherà a Paola Scarnati, del consiglio nazionale Unione circoli cinematografici Arci (Ucca), ripercorrerne la vita e le opere. Seguiranno poi le proiezioni di “Modena, una città dell’Emilia Rossa” del 1949 e “I Fatti di Modena” del 1950 che racconta l’eccidio delle Fonderie del 9 gennaio dello stesso anno.
Regista, sceneggiatore, critico, attore, Lizzani esordì dietro la macchina da presa nel 1950 con “Nel Mezzogiorno qualcosa è cambiato”. Del 1951 è “Achtung! Banditi!”. Tra i suoi titoli più famosi, “Cronache di poveri amanti” (1954), “Il processo di Verona” (1963), “La vita agra” (1964), “Banditi a Milano” (1968), “Mussolini ultimo atto” (1974), “Storie di vita e malavita” (1975), “San Babila ore 20: un delitto inutile” (1976), “Fontamara” (1977), “Mamma Ebe” (1985), “Caro Gorbaciov” (1988), “Celluloide” (1995), “Hotel Meina” (2007), il suo ultimo film .
ViaEmiliaDocFest è promosso dall’assessorato alla Cultura del Comune di Modena, Arci Modena, Ucca (Unione circoli cinematografici Arci), Pulsemedia, Kaleidoskope, Regione Emilia-Romagna, Fondazione cassa di risparmio di Modena e Università di Modena e Reggio Emilia. Con la collaborazione di: Istituto storico di Modena, Der – Documentaristi Emilia Romagna, Sequence, Voice off, Ozu Film Festival, MoXA, singoli videomakers attivi a Modena.
Il programma completo è on line (www.modenaviaemiliadocfest.it).
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