Dal Kossovo al Montenegro, dalla Bielorussia alla Turchia, dalla Grecia all’Ungheria. E’ un’Europa ancora disseminata di diritti calpestati quella in mostra a Modena, in Galleria Europa, piazza Grande 17, dall’8 al 15 novembre. I pannelli esposti documentano alcune storie di discriminazioni e violazioni dei diritti umani in diversi paesi europei, registrate nell’ultimo Rapporto annuale di Amnesty International e relativi all’anno 2012. Nello stesso anno all’Europa è stato conferito il Nobel per la pace “che deve fungere da stimolo a mantenere alta l’attenzione su questi temi - sostiene l’assessore a Progetto Europa e Cittadinanza europea Simona Arletti - e grazie al lavoro di organizzazioni come Amnesty International si possono denunciare all’opinione pubblica casi sconosciuti ai più, perché la violazione di un diritto umano riguarda ciascuno di noi”. La mostra “Per un’Europa senza violazioni e discriminazioni” è visitabile (ingresso libero) dal lunedì al venerdì 9-13, martedì e giovedì anche 15-17.30; sabato 9 e 16 novembre 9.30-12.30 e 15.30-18.30.
Nella stessa sede, sabato 9 novembre alle 16.30, in occasione del Giorno della Libertà istituito dal Parlamento italiano, Amnesty International, insieme al centro Europe Direct, propone una tavola rotonda sulla situazione dei diritti umani in Europa a cui partecipano Ivana Palandri, docente di Diritto internazionale all’Università di Modena e Reggio Emilia; Fausto Giannelli, avvocato di Giuristi Democratici; Fernando Vasco Chironda per la sezione italiana di Amnesty International.
Si celebra infatti il 9 novembre la caduta del Muro di Berlino simbolo della Guerra fredda e della Cortina di ferro. Una porzione originale del Muro di Berlino è conservata alla Galleria Europa, presso il centro Europe Direct. Il manufatto, simbolo della straordinaria rivoluzione pacifica del 1989, è reso visibile a testimonianza di una svolta epocale che cambiò il volto dell’Europa e la vita di milioni di cittadini, e dei valori che sono a fondamento dell’Unione europea: libertà, democrazia, giustizia. “L’attuale crisi economica – continua l’assessore Arletti - alimenta la paura del futuro e lancia a milioni di cittadini europei messaggi negativi che riguardano economia, lavoro, ma anche la stessa Europa, il suo processo di integrazione e il suo futuro. Eppure oggi, come nell’89, serve più Europa, ma un’Europa diversa; un’Europa politica, più democratica, sociale e dei cittadini”.
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