Per una famiglia di due persone che abita in un alloggio di 106 metri quadri a Modena, la bolletta della Tares di dicembre sarà in media di 114 euro, circa 40 in più rispetto alle due rate da 75 euro circa pagate nei mesi scorsi. La famiglia di quattro persone che abita in un alloggio di 120 metri quadri, invece, pagherà a dicembre in media circa 150 euro, 47 in più rispetto alle due rate da 103 euro pagate nei mesi scorsi.
Sulle bollette di dicembre, infatti, pesa completamente, con l’effetto del conguaglio, l’aumento della Tares programmato per il 2013 dal Comune, sulla base del piano finanziario fissato dalla Autorità d’Ambito, e che ha un valore medio di circa il 3,6 per cento. Lo ha spiegato l’assessore al Bilancio del Comune di Modena Giuseppe Boschini oggi, giovedì 10 ottobre, illustrando al Consiglio comunale la delibera tecnica con la quale si affida a Hera la gestione della riscossione della Tares anche per quest’ultima rata di dicembre. E Boschini ha evidenziato, in particolare, che nell’esempio delle due famiglie prese in esame, l’aumento stabilito dal Comune è, rispettivamente, di 7,68 e 10,64 euro in un intero anno. Il resto dell’aumento, per oltre 30 euro a famiglia, è interamente dovuto alla quota servizi di 0,30 centesimi al metro quadro, prelevata dallo Stato centrale.
“Questo aumento - ha spiegato Boschini - è frutto per oltre tre quarti, quindi, delle maggiorazioni imposte da Roma, su cui il Comune non ha alcuna possibilità di incidere, ma deve metterci la faccia come esattore. Gli aumenti comunali, decisamente più contenuti, sono sicuramente dolorosi in un momento così difficile per tutte le famiglie e le imprese, maa restano al livello dell’inflazione, soprattutto considerando che sulla raccolta dei rifiuti incide pesantemente l’aumento dei prezzi dei carburanti e dei materiali. Negli ultimi otto anni, dal 2005 a oggi, – ha ricordato Boschini - le famiglie di due componenti hanno avuto aumenti assolutamente modesti, mentre quelle più numerose hanno pagato maggiormente il valzer normativo dei passaggi da Tarsu a Tia e poi a Tares, ma sempre in termini allineati alla inflazione programmata. E questo, tenendo conto del fatto che otto anni fa le tariffe coprivano nella nostra città solo l’85 per cento dei costi del servizio, mentre oggi coprono il 100 per cento. I cittadini – ha sottolineato Boschini – pagavano comunque di più per sostenere il servizio, ma sotto forma di fiscalità generale, quindi meno visibile. Questo vuol dire che nel complesso, tra copertura dei costi e aumenti proporzionali all’inflazione, il servizio di raccolta rifiuti è diventato più efficiente e razionale, tra l’altro continuando a espandere il servizio offerto di raccolta differenziata e porta a porta”.
In dicembre arrivano aumenti anche per le imprese: per un ufficio professionale di 180 metri quadri l’aumento previsto è di circa 75 euro annui, per una attività artigianale di 336 metri quadri sarà intorno ai 140 euro, per un bar di 72 metri quadri sui 67 euro. Anche in questo caso, in media, gli aumenti sono in gran parte dovuti alla nuova addizionale statale. “Siamo consapevoli - ha concluso Boschini - che questo conguaglio si aggiunge alle tante difficoltà delle nostre imprese. Abbiamo operato per contenere al massimo i costi e gli aumenti. Se come pare dall’anno prossimo la Tares cederà il passo alla nuova Service Tax chiediamo a tutte le associazioni di categoria e imprenditoriali di avviare con noi per tempo il confronto in vista dei prossimi piani finanziari 2014, e di lavorare insieme a Roma perché la nuova imposta possa essere costruita in modo più equo e soprattutto più attento alle gravissime difficoltà che la nostra economia e le nostre imprese stanno affrontando”.
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