“La qualità dei servizi educativi e scolastici per i bambini tra zero e sei anni a Modena non è in discussione”, ha chiarito l’assessore comunale all’Istruzione Adriana Querzé, lunedì 14 gennaio commentando le motivazioni dell’agitazione dei sindacati, sollecitata da un’interrogazione di Fabio Rossi. “Con i sindacati c’è una questione aperta, lo dimostra anche la diversa valutazione che diamo della Fondazione Cresci@mo, che per l’Amministrazione rappresenta un modo nuovo per mantenere il controllo delle scuole passate nella fondazione.
L’assessore ha quindi esaminato i punti tecnici della vertenza. “I sindacati lamentano il ricorso a un’agenzia interinale per il personale a tempo determinato, ma questa scelta ci ha consentito di stipulare contratti con le nostre maestre ‘storiche’ senza interruzioni, mentre la riforma cosiddetta ‘Fornero’ ci avrebbe imposto una sospensione di un mese, con disagi per i bambini e per le lavoratrici”, spiega l’assessore. Sindacati e Amministrazione sono su posizioni diverse anche sull’introduzione di badge marcatempo, cartellini web e posta elettronica. “La scelta che va nella direzione di digitalizzare la pubblica amministrazione, e al personale, che ha acquisito le competenze necessarie chiediamo di sostituire telefonate e fax con informazioni in formato digitale”.
Queste le questioni che riguardano il personale comunale, mentre diverso è il discorso per le scuole in fondazione. Al primo punto della dichiarazione dello stato di agitazione si afferma infatti che: “il Comune non chiarisce cosa intende fare in merito alla copertura dei posti vacanti in pianta organica delle scuole dell’infanzia, lasciando travisare la possibilità di ulteriori affidamenti di scuole della Fondazione Cresci@Mo”. A questo proposito l’assessore ha innanzitutto ricordato che “le scuole in fondazione stanno andando molto bene, sia dal punto di vista degli insegnanti che vi lavorano, che da quello delle famiglie che chiedevano il mantenimento del progetto pedagogico comunale. Non siamo oggi nelle condizioni di dire se metteremo altre scuole in Fondazione – ha aggiunto - e non deve essere la Giunta a dirlo. Il Comune attenderà l’esito della verifica richiesta dal Consiglio comunale per la fine dell’anno scolastico e si atterrà alle indicazioni che emergeranno da questo Consiglio”.
Dopo la trasformazione dell’interrogazione in interpellanza, è intervenuta per il Pd Cinzia Cornia: “Un anno fa ci trovavamo nelle condizioni di non riuscire ad aprire alcune sezioni di scuole d’infanzia comunali. La situazione era grave e come Consiglio si è deciso di provare una cosa completamente nuova: una fondazione per la scuola. È una sperimentazione e il Consiglio si è preso un anno per verificarne l’andamento, la funzionalità, la soddisfazione di famiglie e insegnanti”. Il collega Enrico Artioli ha rimarcato che “alla fondazione si è arrivati per questioni burocratiche e amministrative, ma essa prefigura un modello innovativo di scuola di comunità che va oltre la scuola pubblica o privata”. Mentre per quanto riguarda le incomprensioni con i sindacati, il consigliere ha sottolineato la necessità di capirne le ragioni per poterle superare. Infine, a suo parere “sarebbe importante rivedere la struttura democratica della fondazione, in modo che vi siano rappresentate tutte le sue componenti”.
Per Federico Ricci di Sinistra per Modena, “al centro c’è il mantenimento della qualità del servizio, da cui non si può prescindere, il come arrivarci dipende dalle posizioni, è però fondamentale che la verifica sulla fondazione sia il più documentata possibile”. Facendo riferimento ai motivi di tensione con i sindacati e al nuovo sciopero annunciato per febbraio, Ricci ha inoltre insistito sull’importanza di “un confronto costruttivo con i sindacati anche ai fini della qualità del servizio”.
A parere di Gian Carlo Pellacani dell’Udc è stato “un errore creare una nuova struttura oltre le tipologie esistenti (comunali, statali, private e Fism) dilazionando la decisione a cui l’Amministrazione dovrà arrivare fra un anno per effetto della spending review”. In ogni caso, sull’andamento della Fondazione dal punto di vista qualitativo ed economico, il consigliere ha suggerito la possibilità di passaggi intermedi in Commissione. Un suggerimento condiviso dall’assessore Querzè.
L’assessore comunale al Personale Marcella Nordi ha ribadito come “la fondazione rappresenti un modo per sperimentare nuove soluzioni”, mentre ha chiarito che “l’introduzione del budge per il personale comunali ha consentito di ridurre notevolmente le ore di straordinario”, definendola “una scelta giusta e corretta nei confronti dei cittadini”.
Per l’interrogante Fabio Rossi la risposta all’interrogazione non può essere esaustiva perché il processo è in divenire, “ma passaggi come questo, in cui l’Aula si confronta apertamente sull’andamento della Fondazione, sono il segno di come il Consiglio ha a cuore i cittadini”.
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