A.S., una signora siciliana di 55 anni, nell’arco di due anni è stata prima badante di due anziani coniugi modenesi, poi da maggio dello scorso anno moglie dell’uomo, che intanto era rimasto vedovo, e da venerdì reclusa nel carcere di sant’Anna con l’accusa, formulata dal Pm Marco Nicolini, di maltrattamenti famigliari: percosse e insulti al marito. L’uomo, un 77 ex dipendente di un’azienda pubblica modenese, è stato accompagnato all’ospedale per essere sottoposto a cure, sono molti, infatti, i segni sulla faccia e sugli arti, delle botte ricevute. E’ una storia portata alla luce dal Nucleo problematiche del territorio della Polizia municipale di Modena al termine di delicate indagini partite grazie ad un esposto di alcuni vicini che da tempo erano costretti ad ascoltare le urla dell’uomo e della donna proveniente dalle pareti domestiche. Così sono partite le indagini e nei locali in cui vivono marito e moglie sono state effettuate delle registrazioni ambientali. In cinque giorni gli agenti, hanno avuto la certezza che la donna picchiava il coniuge e che lo stesso doveva chiedere il permesso per fare qualsiasi cosa, anche per andare in bagno. Gli investigatori hanno anche scoperto che il conto corrente bancario del pensionato nell’ultimo anno era stato svuotato di una cifra considerevole. Venerdì mattina gli agenti hanno suonato al campanello dell’appartamento in cui vivono i due e hanno contestato alla donna i fatti. Prima A.S. ha respinto le accuse, ma davanti a prove circostanziate ha dovuto ammettere le proprie colpe. Con l’accusa di maltrattamenti familiari la cinquantacinquenne è stata accompagnata in carcere.
Azioni sul documento