Nei 236 mila 400 euro complessivi di cui chiede conto un’interrogazione presentata da Sandro Belli del Pdl nella seduta del Consiglio comunale di lunedì 10 settembre “rientrano incarichi diversi che afferiscono a vari settori dell’Amministrazione comunale, quindi sarebbe forse stato più utile uno spacchettamento delle singole voci”. Ha osservato il vicesindaco e assessore alle Politiche finanziarie Giuseppe Boschini prima di passare in rassegna tutte le voci citate nell’istanza intitolata “Perché in tempi di crisi si spendono soldi per prestazioni che potrebbero essere evitate?”. In ogni caso, gli incarichi esterni vengono assegnati per figure professionali non presenti all’interno dell’Amministrazione o per prestazioni professionali legate a progetti particolari con una durata limitata nel tempo e finanziati con fondi specifici.
“Il progetto per la realizzazione di un Centro per l’adattamento domestico per persone con disabilità, a valenza provinciale - ha spiegato Boschini - è finanziato dal Comune con risorse regionali destinate allo scopo specifico, per complessivi 20 mila euro che vanno suddivisi tra le due persone che vi hanno lavorato. I 30 mila euro versati a un’associazione per la gestione di attività di contrasto delle discriminazione sono relativi a un’iniziativa nazionale che recepisce un decreto comunitario e prevede a livello provinciale e regionale nodi per l’ascolto a cui si può rivolgere chi si ritiene oggetto di discriminazione. L’associazione svolge anche attività di educazione su questi temi e solo un terzo della cifra complessiva, vale a dire 10 mila euro, sono a carico del Comune di Modena, in qualità di cofinanziamento per consentire lo sblocco delle risorse nazionali e regionali”. Mentre per quanto riguarda i 4.400 euro spesi per i compensi di Ivano Marescotti e Alessandro Bergonzoni, la spesa è stata effettivamente sostenuta dal Comune, ma non in occasione delle celebrazioni del 25 aprile, bensì per l’iniziativa, che si è svolta a fine febbraio, per lanciare e promuovere l’apertura del Museo casa Enzo Ferrari. E’ stata la mancata sostituzione di personale in pensionamento a determinare la necessità di affidare a un’archivista esterno l’incarico, per complessivi 10 mila euro, di riordinare la collezione della Galleria civica. I progetti inerenti la sicurezza urbana, il cui completamento è costato 26 mila euro, sono relativi al sistema di videosorveglianza, mentre per valorizzare il patrimonio comunale in un momento in cui l’alienazione di certi beni è fondamentale per il Comune, l’Amministrazione si avvale dell’attività di un ex funzionario per 44 mila euro. Per un esperto fiscalista l’Amministrazione ha speso 15 mila euro, mentre “altri 67 mila sono andati, ha spiegato l’assessore, a un geologo che si occupa delle interferenze idrauliche e di impatto ambientale in particolare per quanto riguarda le opere dell’alta velocità, poiché in Comune non abbiamo una simile competenza”.
La risposta dell’assessore Boschini è stata definita “deludente” dal consigliere Bellei che ha rimarcato: “Un architetto, un ingegnere, un fiscalista, un’esperta di storia dell’arte... ma le assunzioni del Comune non sono finalizzate alle esigenze che hanno i vari assessorati? Che Amministrazione è mai questa dove un pensionamento mette in crisi la Galleria civica e non c’è un fiscalista o un ingegnere. La somma complessiva per queste prestazioni è di 236 mila euro, non sono spiccioli in tempo di crisi, quando invece occorrerebbe stringere la cinghia. Gli esperti si devono cercano all’interno dell’Amministrazione e di qualche servizio si può fare a meno, in attesa di tempi migliori”, ha concluso.
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