Il Consiglio comunale di Modena ha chiesto all’Amministrazione di incrementare le iniziative nelle scuole sul Giorno del ricordo, celebrato il 10 febbraio di ogni anno, al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani, giuliani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale. Lo ha fatto approvando con il voto favorevole del Pd, l’astensione di Modena futura e Mpa, e il non voto del Pdl, l’ordine del giorno del Pd presentato da Stefano Rimini in Aula nella seduta del 10 settembre.
L’Amministrazione comunale si dovrà impegnare a promuovere attività strutturate di sensibilizzazione al tema delle foibe con momenti d’informazione e approfondimento dedicati, stimolando, nel rispetto dell'autonomia scolastica e in collaborazione con gli istituti culturali presenti sul territorio, l’incontro diretto tra gli studenti e i testimoni di quelle vicende, al fine di trasmettere e conservare la memoria della storia e della tragedia dei confini orientali. Il Comune dovrà inoltre predisporre progetti rivolti a istituti scolastici con l'obiettivo di diffondere tra gli allievi la cultura della tolleranza e della diversità, sensibilizzandoli a valori quali la pace, l'ascolto e la cooperazione, e “affiancare ai dibattiti e alle celebrazioni azioni costruttive per contribuire concretamente al difficile processo di costruzione della cultura della pace”. Con la mozione il consigliere ha infine evidenziato “l’ampio rilievo” dato dal Comune di Modena negli ultimi anni al tema, con la realizzazione di iniziative come l’inaugurazione del Monumento dedicato ai Martiri delle Foibe, la deposizione di una corona d'alloro e la mostra fotografica "Il Giorno Del Ricordo" di Guido Rumici.
Ad aprire il dibattito è stato il consigliere del Pdl Michele Barcaiuolo, che ha riconosciuto “la giusta direzione intrapresa dall’Amministrazione per valorizzare il ricordo di questo eventi, ma la strada da percorrere è ancora tanta”, ha aggiunto. “Non mi posso riconoscere in questo documento, nel quale si parla di ‘ampio risalto’ dato dal Comune alle iniziative del ricordo; sarebbe opportuno metterle a confronto con quelle realizzate da altre realtà”. Il consigliere ha inoltre evidenziato come nel documento non compaia “nemmeno una volta la parola comunismo: una classe dirigente matura deve fare uno sforzo in questo senso”.
William Garagnani del Pd ha evidenziato l’importanza dello studio del ‘900 nelle scuole, “che nella maggior parte dei casi non avviene e i fenomeni non vengono conosciuti nella loro complessità. Se vogliamo laicamente affrontare questi problemi dobbiamo accettare la centralità dello studio della scuola, evitando così strumentalizzazioni politiche. Cerchiamo di studiare le vicende storiche – ha aggiunto – e di denunciare i crimini affinché non avvengano più”.
Stefano Rimini, in conclusione del dibattito, ha ribadito che “in questo territorio si sta facendo bene per valorizzare la memoria storica della tragedia delle foibe; ricordo ad esempio l’attività dell’Istituto storico modenese con seminari, incontri, studi e, per il prossimo anno, addirittura un viaggio nelle zone interessate dagli eventi. Il Comune di Modena – ha aggiunto – negli ultimi anni ha valorizzato in modo appropriato questi episodi, credo comunque si possa ancora lavorare su questo. Per una memoria condivisa è importante conoscere tali avvenimenti”.
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