10/07/2012

PARCO FERRARI, PIANO SOSPESO PER MANCANZA DI RISORSE

In Consiglio si discute sulla decisione della Giunta successiva all’istruttoria pubblica

L’iter del Piano particolareggiato del Parco Ferrari viene sospeso perché il quadro attuale della finanza locale “non garantisce al Comune le risorse economiche necessarie alla realizzazione della parte pubblica del Progetto direttore”. Gli esiti dell’istruttoria pubblica “saranno posti alla base del piano particolareggiato”, la cui elaborazione sarà riavviata non appena ci saranno “finanziamenti adeguati, eventualmente da ricercare anche nell’ambito degli importanti progetti di riqualificazione che riguarderanno quell’area della città”.

E’ la decisione presa dalla Giunta comunale sul Piano del Parco Ferrari, in seguito alle osservazioni emerse con l’istruttoria pubblica del 28 e il 29 giugno 2011, comunicata in una lettera al Consiglio comunale e letta in Aula dal sindaco Giorgio Pighi nella seduta di lunedì 9 luglio. La consultazione cittadina era stata richiesta a fine 2010 da Mpa, Lega nord, Modenacinquestelle.it, Idv e Pdl, e accolta dal Pd.

“Non ha senso mandare avanti un atto quando ci sono presupposti di natura amministrativa ma non di natura economica”, ha commentato Pighi. “In seguito alle manovre dei Governi nazionali e a causa del forte inasprimento del patto di stabilità – ha aggiunto – il Comune al momento non possiede le risorse necessarie alla realizzazione della parte pubblica del progetto direttore del Parco Ferrari”.

Nel corso della discussione in Aula sono stati presentati due ordini del giorno: uno di Sandra Poppi del gruppo consiliare Modena5stelle-beppegrillo.it, che è stato respinto con il voto favorevole della proponente e di Idv, contrario di Pd e Sinistra per Modena, e l’astensione del Pdl e della consigliera Pd Ingrid Caporioni; uno del Pd, presentato dal capogruppo Paolo Trande, approvato nonostante il voto contrario di Pdl, Sinistra per Modena, Modena5stelle-beppegrillo.it e Idv, e l’astensione di Ingrid Caporioni del Pd. Poppi ha chiesto “rassicurazioni” per il fatto che “si parla solamente di sospensione del Piano nonostante la posizione contraria alla piscina espressa dalla maggior parte dei partecipanti all’istruttoria”. Il documento respinto sollecitava infatti la cancellazione del progetto, la cura del verde al Parco Ferrari e la ricerca di collocazioni alternative per l’impianto natatorio “in zone o fabbricati di recupero”. La mozione del Pd esprime “apprezzamento per il lavoro sul Piano direttore svolto dal gruppo tecnico”, ringrazia le associazioni e i cittadini che hanno portato il proprio contributo durante l’istruttoria e “condivide la valutazione della Giunta di sospendere il piano visto il quadro economico dell’Amministrazione”.

Per Adolfo Morandi, capogruppo del Pdl, “non si entra nel merito delle proposte presentate nell’istruttoria e si accantona il percorso in un limbo. Se ne doveva parlare diffusamente prendendo una direzione da sviluppare in futuro sulla base delle indicazioni dei cittadini”. Sempre per il Pdl, Michele Barcaiolo ha ribadito la necessità di una nuova piscina per Modena, ma “non così vicina a quelle già presenti. L’Amministrazione ha parlato finora di project financing e adesso dichiara di sospendere il progetto perché non ci sono risorse: o non era vero quello che si è detto allora – ha aggiunto – o non è vero quello che si dice oggi”.

Secondo Eugenia Rossi di Idv “il problema non esiste e forse non è mai esistito, se non come diatriba politica del Pd. Siamo di fronte a un errore di procedimento: si sta parlando di un’area con destinazione d’uso a verde pubblico e non la si può cambiare se non attraverso un percorso di modifica della destinazione”.

Federico Ricci ha ricordato la proposta di Sinistra per Modena all’istruttoria, “che trovava al proprio interno le risorse, senza necessità di grossi investimenti: utilizzare le aree non attrezzate per estendere il verde pubblico e coinvolgere sia economicamente che a livello gestionale i cittadini, facendogli adottare una pianta”.

Giulia Morini del Pd ha precisato che “il Progetto direttore non coincide con la proposta della costruzione della piscina avanzata da alcuni assessorati. L’ordine del giorno della collega Poppi quindi è troppo lontano dalla discussione: le chiedo di ritirarlo e di sottoscrivere quello della maggioranza in quanto affine nelle intenzioni”. Sempre per il Pd Ingrid Caporioni ha ringraziato l’Amministrazione “per il lungo e faticoso lavoro svolto e per la vicinanza ai cittadini dimostrata. Sono però dispiaciuta che si sia discusso poco in Consiglio: avremmo dovuto fare uno sforzo maggiore per lavorare maggiormente sui punti d’incontro”.

L’assessore all’Ambiente Simona Arletti ha evidenziato che “nel giro di un anno anche solo i 200 mila euro per tre anni previsti per la realizzazione di una piazza verde sono diventati un’utopia: la Giunta ha dovuto prendere atto di una situazione completamente cambiata. Il piano non è mai stato a costo zero, lo era la piscina”.

Il sindaco Pighi in chiusura di dibattito ha sottolineato come l’istruttoria pubblica non sia “un referendum a favore o contro la piscina. E’ vero che l’impianto natatorio era a costo zero, ma non si poteva chiedere al privato di accollarsi anche il costo del progetto di riqualificazione di un parco di 400 metri”. Il sindaco ha infine precisato che “quando il Consiglio approverà l’atto sul parco saranno considerati i contributi dell’istruttoria”.

Azioni sul documento