19/06/2012

SEDE MOI / 1 - IL DIBATTITO IN CONSIGLIO COMUNALE

Per le opposizioni la delibera mette a rischio l’esistenza del mercato ortofrutticolo

Una discussione di tre ore ha preceduto l’approvazione da parte del Consiglio comunale di lunedì 18 giugno della delibera che stabilisce di reperire con un bando la nuova sede per il Mercato ortofrutticolo all’ingrosso. A favore il Pd, astenuta Sinistra per Modena; si sono espressi contro Pdl, Idv e Modenacinquestelle.it.

Prima del dibattito, l’Aula ha respinto la richiesta di pregiudiziale del capogruppo del Pdl Adolfo Morandi per far ritirare la delibera che prevede “un progetto completamente affidato ai privati con il rischio di arrivare alla chiusura del Moi, mentre il mercato svolge un importante funzione pubblica”. Contro la richiesta è intervenuto Stefano Prampolini del Pd per il quale “la scelta di non prendere decisioni è la peggiore in assoluto, poiché la vicenda dura da quattro anni, da quando è scaduta la concessione decennale, con proroghe annuali che non danno garanzie sul futuro del Moi”. Morandi ha poi presentato una richiesta di sospensiva, ugualmente respinta, a favore della quale ha parlato Davide Torrini (Udc) che ha sottolineato la convergenza tra gruppo consiliare del Pdl, operatori del mercato e Confesercenti. Contrario il capogruppo del Pd Paolo Trande: “Stiamo discutendo della questione da anni e spostare la decisione di alcune settimane non ne cambierà i termini”.

Aprendo il dibattito, Stefano Barberini di Lega nord ha affermato che “anche se da tempo se ne parla, evidentemente non c’è alcuna soddisfazione per l’esito della discussione”. Per il Pdl, Olga Vecchi ha osservato che contro lo spostamento del Moi sono state raccolte 4 mila firme e ha parlato di un servizio importante per numero di clienti e produttori agricoli: “Per questo occorre lavorare con maggiore volontà politica”. Sandro Bellei ha ricordato come i mercati siano costruiti in centro o nelle prossimità per facilitarne l’accesso, si è detto contrario “allo smantellamento di un’attività a funzione sociale per far posto ad abitazioni: il mercato resti dove si trova, magari incentivando le iniziative per gli esercenti”. Ad Andrea Galli il dibattito in corso ha ricordato “quello che anni fa precedette la chiusura del mercato bestiame, poiché cessare un’attività senza aver pronta una soluzione diversa è molto rischioso”. Il consigliere si è quindi rivolto agli operatori del mercato affinché sfruttino questi mesi per trovare una struttura alternativa: “Sarebbe un’importante occasione per crescere”. Secondo Gian Carlo Pellacani “l’unitarietà del luogo e della categoria commerciale sono la ricchezza del Moi, ma il bando non va nella direzione di preservarle: comprendiamo le ragioni del trasferimento, ma le soluzioni sono talmente aperte che non si sa quali siano e potrebbero portare alla frammentazione del mercato”. Per Michele Barcaiuolo “l’Amministrazione non è riuscita a salvaguardare il servizio ai cittadini, i posti di lavoro e l’attività degli imprenditori”. E parlando “della possibilità di agevolazioni per consentire ai grossisti di proseguire l’attività”, ha invitato a elaborare un bando “che tenga conto di chi da anni investe nel mercato”. Luigia Santoro ha affermato “che se il Comune scegliesse di non incentivare l’imprenditoria privata, dovrebbe farlo anche per altri settori, in modo che “qualsiasi attività si autosostenga senza gravare sulle spalle dei cittadini”. Per Adolfo Morandi l’Amministrazione “sta rischiando di buttare a mare il Moi senza aver ascoltato le associazioni di categoria. Ci sono – ha aggiunto - mercati ortofrutticoli a gestione mista, dove operatori e commercianti hanno una partecipazione assieme all’ente locale. Gli imprenditori del Moi, che pagano un canone d’affitto, potrebbe anche continuare a utilizzare per qualche anno la struttura che funziona ed è logisticamente ben servita”.

Da Sergio Celloni (Mpa), che si è dichiarato contrario alla delibera, è giunto l’invito a creare le condizioni “per la nascita di un mercato ortofrutticolo importante, in modo da non perdere il treno come è già accaduto in altri settori, poiché per agevolare il commercio non basta fornire contenitori, ma ci vogliono condizioni strutturali, logistiche e amministrazioni attente”.

Eugenia Rossi (Idv) ha parlato “di un pasticcio prolungato con deroghe e soluzioni posticce”, sottolineando come ciò che meno le piace della delibera siano le deroghe. “Inoltre, prima occorre individuare il luogo, che potrebbe anche essere una zona F, e poi fare il bando”, ha affermato. Vittorio Ballestrazzi (Modenacinquestelle.it), ha portato in Aula la petizione contro la chiusura del Moi, evidenziando un passo “in cui si accusa l’Amministrazione comunale di favoritismo nei confronti della grande distribuzione” e ha poi aggiunto che il bando è aperto a tutti, mentre per il consigliere occorrerebbe favorire gli attuali operatori.

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