Il Consiglio comunale di Modena nei giorni scorsi ha approvato all’unanimità l’ordine del giorno congiunto sulla “Notte bianca a rifiuti zero” che, per le prossime edizioni dell’iniziativa, impegna il sindaco ad adottare tutti gli atti necessari e utili che dispongano l'uso di posate, stoviglie e bicchieri in materiale organico che possa essere trasformato in compost da parte di bar, ristoranti, baracchine ambulanti e altri esercizi. L’impegno si estende anche agli atti necessari all’istituzione del vuoto a rendere con cauzione e a far sì che gli ispettori ambientali, le Gev (Guardie ecologiche volontarie) e Gel (Guardie ecologiche di Legambiente) convenzionate con il Comune siano di servizio a supporto della Polizia municipale per tali eventi con turni senza soluzione di continuità.
L’Aula lo ha deciso in seguito alla sospensione temporanea dei lavori che ha consentito ai capigruppo di formulare un documento condiviso sulla falsariga di quello presentato e poi ritirato da Vittorio Ballestrazzi (Modenacinquestelle.it) che individuava come strumento di intervento solo l’ordinanza del sindaco.
Nel dibattito è intervenuto, per il Pdl, Sandro Bellei, che ha sottolineato la possibile difficoltà dei commercianti a reperire contenitori di questo materiale e a far rispettare il vuoto a rendere “quando c’è così tanta gente”. Il consigliere ha inoltre evidenziato che il 19 maggio, nonostante fosse stata rimandata per lutto dopo l’attentato alla scuola di Brindisi, “la notte bianca si è parzialmente svolta lo stesso. Se si definiscono regole devono essere fatte rispettare”.
Ballestrazzi ha portato ad esempio il Trentino Alto Adige, dove “chi beve birra paga ulteriori tre euro che gli vengono resi alla consegna del boccale: con il vuoto a rendere i rifiuti spariscono”. Il consigliere ha inoltre sottolineato come una delibera di Consiglio obblighi tutti i nuovi esercizi commerciali a usare il materiale compostabile al posto di piatti e posate di plastica: “Se non si va in quella direzione per tutti si crea disparità di trattamento”.
Federico Ricci di Sinistra per Modena si è detto favorevole alla proposta “che consisterebbe in un allargamento dell’abitudine delle Feste dell’unità” e per risolvere il problema della disparità di trattamento ha proposto di sospendere l’ordine del giorno e di sviluppare in sede di Commissione una proposta di delibera “che estenda la questione rifiuti zero non solo alla notte bianca, non solo a singoli eventi ma alla città in maniera più generalizzata”.
Per Giulio Guerzoni del Pd “i sindaci hanno fatto bene ad annullare almeno la parte pubblica delle iniziative in programma lo scorso 19 maggio, anche se quelle private si sono svolte”. Secondo il consigliere “è condivisibile in linee generali il documento proposto da Ballestrazzi, ma temo che l’ordinanza ad hoc non sia la soluzione migliore per impedire l’utilizzo di tanto materiale plastico. Il rispetto delle regole di convivenza non si risolve prevedendo tutte le volte un’ordinanza”. Il capogruppo Paolo Trande ha sottolineato che “non c’è dubbio che l’intento sia condivisibile. Credo che la proposta di Ricci sia di grande buonsenso: proviamo a immaginare uno strumento che stabilmente su eventi di diversa grandezza e situazioni ordinarie ci consenta di centrare gli obiettivi condivisibili di questo odg. Altrimenti rischiamo di sollecitare uno strumento non praticabile o privo di efficacia giuridica. Mi convince di più l’idea di fare una delibera di indirizzo o un regolamento”.
Michele Barcaiuolo del Pdl ha detto di non comprendere la posizione dei consiglieri di maggioranza: “Il consiglio può impegnare sindaco e giunta a fare qualsiasi cosa, poi loro possono valutare quale strumento sia migliore. E’ inquietante che ci si pone il problema di cosa il Consiglio può o meno approvare. Le parole di Trande sono parzialmente condivisibili, ma mi lascia allibito che si debba sospendere; si dovrebbe fare per ogni odg. Secondo me si può emendare in modo da lasciare al sindaco l’individuazione del migliore strumento”.
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