Per la prima volta l’Accordo di programma provinciale per l’integrazione scolastica degli allievi diversamente abili nelle scuole di ogni ordine e grado sarà esteso alle strutture paritarie. I ragazzi con disturbi specifici di apprendimento (Dsa), a differenza del passato, saranno esclusi dal documento in ottemperanza alla legge del 2010 che impedisce la loro definizione come disabili. Sono alcune delle novità introdotte con l’approvazione all’unanimità della delibera di ratifica dell’Accordo provinciale avvenuta nella seduta del Consiglio comunale di lunedì 7 maggio.
Una delle principali differenze rispetto alla situazione precedente è relativa alle procedure di accertamento della disabilità, che verranno semplificate e la cui valutazione, di tipo integrato, sarà effettuata da una Commissione unica multidisciplinare. “Fino a poco tempo fa – ha spiegato l’assessore all’Istruzione Adriana Querzé – i minori disabili erano individuati dalla neuropsichiatria, alla maggiore età erano seguiti da strutture differenti e gli interventi erano settoriali. Con la modifica, la certificazione che individua l’alunno come disabile, salvo condizione di rivedibilità, è valida per tutto il percorso scolastico e assistenziale perché coinvolge da subito tutti gli enti che nel corso della vita avranno a che fare con la persona”. Con il nuovo accordo si stabilisce inoltre che gli incontri annuali tra scuola, famiglia, enti pubblici e Asl saranno ridotti a uno per razionalizzare i costi dell’Azienda sanitaria. L’incontro verrà però programmato nei tempi e nelle modalità in modo che tutti i soggetti coinvolti possano partecipare. Verranno inoltre utilizzate nuove tecnologie per garantire contatti più efficienti e frequenti.
In base all’accordo, per la valutazione del funzionamento psicologico e sociale dei minori, sia per la certificazione che per la diagnosi funzionale, sarà utilizzata la Children’s global assessment scale (scala C-gas), che definirà i bisogni dell’alunno secondo aree di funzionamento e potenzialità residue. I dati relativi a numeri, caratteristiche, stato del percorso scolastico, dotazioni organiche in relazione agli alunni disabili saranno inoltre immessi nel portale “dAbili” dell’ufficio scolastico regionale al quale accedono scuole e uffici provinciali. L’accordo richiama infine anche la rete pubblica di centri per gli ausili (Cts, Centri territoriali di supporto) istituiti dal progetto Miur “Nuove tecnologie e disabilità 2008”, che offrono consulenza e formazione a insegnanti, genitori e alunni sul tema delle tecnologie applicate a favore dei disabili. “Queste strutture si collegheranno con il centro Memo – ha aggiunto l’assessore – ma se il progetto verrà implementato, il Comune potrà retrocedere dagli impegni finanziari che si è accollato per supplire alle carenze dello Stato”.
Di fatto, l’accordo provinciale svolge una funzione di coordinamento delle politiche di integrazione scolastica, definisce gli impegni reciproci di scuole, Ausl e Comuni modenesi, stabilisce le procedure diagnostiche e organizzative finalizzate all’inserimento dei ragazzi con disabilità, così come i compiti e le mansioni del personale per l’integrazione. “Si tratta di un accordo quadro propedeutico alla stipula degli accordi territoriali decentrati nell’ambito dei singoli distretti da parte di dirigenti scolastici, delle Amministrazioni comunali e dell’Ausl”, ha precisato l’assessore Querzé. “Interviene sull’organizzazione dell’attività didattica nelle scuole, sul personale e sulle risorse per l’integrazione e attribuisce anche funzioni di vigilanza e garanzia”.
Nel dibattito, Olga Vecchi del Pdl, si è detta favorevolmente colpita dal fatto che questi ragazzi vengano controllati nei primi anni: “La prima tappa, più importante, serve a sottrarre queste persone dall’assunzione di medicinali e certe problematiche possono arrivare a soluzione”.
Per il Pd, Ingrid Caporioni ha ringraziato “per questa rivoluzione copernicana: con la diagnosi funzionale si dà centralità alla persona e si possono valorizzare le sue potenzialità. In questo modo davvero nessuno è escluso nella scuola e nella società”. Elisa Sala ha evidenziato lo sforzo effettuato: “Non credo sia facile mettere d’accordo le esigenze di un Comune della montagna con quelle di Modena o di un Comune della Bassa”. La consigliera ha inoltre sottolineato l’importanza della formazione degli operatori e della qualità del servizio”.
In dichiarazione di voto, Vittorio Ballestrazzi di Modenacinquestelle.it, si è detto favorevole: “Qualsiasi cosa vada sia utile su questo tema mi vede d’accordo. Sono inoltre convinto che l’assessore in questo si è impegnata moltissimo”.
Anche Federico Ricci di Sinistra per Modena ha annunciato voto favorevole alla delibera: “La logica avrebbe voluto che prima venisse approvata questa delibera di accordo e dopo gli altri atti passati in Consiglio qualche settimana fa. Voglio pensare che quegli atti, pur se in una logica di tempi invertita, possano avere effetti migliorativi e voglio dare un’apertura di credito a questa nuova Giunta”.
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