Un anno fa lo sfregio della mostra sui bambini di Scampia allestita all’interno della chiesa della Beata Vergine Addolorata, le intimidazioni nei confronti del parroco e di persone attive nella comunità parrocchiale assieme ai danneggiamenti a beni pubblici e privati. Oggi la risposta a quei gesti, che suscitarono subito la reazione di condanna unanime della città e delle istituzioni, diventa un percorso di legalità per prevenire le infiltrazioni mafiose.
Il progetto “Territorio, scuola di legalità”, sostenuto dall’assessorato alle Politiche giovanili del Comune e dalla Circoscrizione 4, è curato dal circolo parrocchiale La Mangiatoia in collaborazione con Libera Modena, Commissione di pastorale giovanile del Vicariato San Faustino-Madonnina, Officina Windsor Park, Agesci, Arci e Albachiara ed è rivolto in particolare ai giovani.
“I danneggiamenti alla mostra e le successive intimidazioni hanno causato un senso di insicurezza e disorientamento nella comunità territoriale, ma hanno anche stimolato la reazione di fronte a un problema comune”, afferma il presidente della Circoscrizione 4 Alberto Cirelli. “La comunità parrocchiale – aggiunge don Paolo Boschini - ha organizzato un viaggio di conoscenza a Scampia e, assieme ad altre associazioni, ha intrapreso un percorso progettuale con la consapevolezza che il sistema mafioso si contrasta innanzitutto con la cultura democratica. Inoltre, le mafie puntano a svalorizzare i giovani, vedendoli in chiave puramente strumentale e privandoli di un loro status. Quindi, da una parte, il progetto vuole promuovere la cultura della legalità, dall’altra intende attivare percorsi capaci di intercettare le domande di gruppi a rischio devianza”.
Le prime iniziative prendono il via mercoledì 18 aprile alle 18.30 con un ciclo di quattro “Incontri per riconoscere le mafie a Modena”, che si svolgeranno nella sala polivalente Windsor Park, in via San Faustino 155 e saranno rivolti a ragazzi dai 16 ai 25 anni. Nel primo appuntamento, intitolato “Mafie al nord. Come fanno affari a Modena”, interverranno Enza Rando dell’ufficio di presidenza di Libera e Franco Zavatti coordinatore legalità e sicurezza della Cgil regionale. Dopo aver fornito gli strumenti per riconoscere le peculiarità del fenomeno mafioso, nell’incontro successivo verranno confrontate esperienze e buone pratiche per contrastarlo. Il 9 maggio alle 18 si discuterà di “Valori di chi resiste e dislavori delle mafie” con Domenico Campana, docente di Diritto ed economia politica e con un magistrato. Il 25 maggio alle 18.30 Alberto Borghi sindaco di Bomporto, Beatrice Fonti imprenditrice modenese, rappresentanti di Officina Progetto Windsor e di Lag Vignola faranno il punto su cosa vuol dire esprimersi da cittadini attivi e responsabili attraverso la denuncia e l’impegno contro le mafie. Il ciclo si concluderà il 16 giugno alle 18 al parco Ferrari nell’ambito della festa Young Ferrari con un appuntamento dedicato alla necessità di un agire comune tra cittadini e istituzioni per contrastare le mafie.
Tutti gli incontri termineranno alle 22 e la cena sarà compresa nell’iniziativa. La partecipazione è gratuita, per informazioni ed iscrizioni ci si può rivolgere all’indirizzo email modena@libera.it o contattare don Paolo (339 2738073). E’ inoltre attivo un profilo Facebook per discutere sul tema “Mafie a Modena: e tu da che parte stai?”.
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