I ragazzi stranieri nati in Italia e residenti a Modena, al compimento del 17esimo anno, riceveranno una lettera dal Comune per informarli della possibilità di richiedere la cittadinanza italiana e spiegare la procedura da seguire. Inoltre, il 17 marzo, in occasione dell’anniversario dell’Unità d’Italia, sarà istituita la Giornata dei Nuovi Cittadini “per celebrare il grande valore civile e sociale intrinseco nell’acquisto dello status civitatis”
Lo ha stabilito un ordine del giorno del Pd approvato dal Consiglio comunale di Modena nella seduta di lunedì 16 aprile con i voti favorevoli di Pd, Sinistra per Modena e Modenacinquestelle.it; si è astenuto il Pdl.
L’attuale normativa stabilisce che lo straniero nato in Italia e residente nel Paese legalmente e senza interruzioni fino al raggiungimento della maggiore età, diviene cittadino se dichiara di voler acquistare la cittadinanza italiana davanti all’ufficiale di stato civile del proprio Comune entro un anno dal raggiungimento dei 18 anni. Nella mozione intitolata Fratelli in Italia si sottolinea che “un periodo di tempo così breve esclude dal beneficio tutti i giovani che, pur trovandosi nelle condizioni prescritte dalla legge, abbiano superato il diciottesimo anno”, mentre “l’acquisto della cittadinanza può rappresentare lo strumento per la piena integrazione nella nuova comunità per tutti coloro che hanno scelto l’Italia quale luogo la realizzazione di migliori condizioni di vita e in particolare per le seconde generazioni nate e cresciute sul territorio”.
Vittorio Balllestrazzi di Modenacinquestelle.it si è detto d’accordo con la mozione e ha annunciato il proprio voto “convintamente favorevole”.
Per il Pd Stefano Prampolini, che ha presentato in Aula l’odg e letto un esempio di come potrebbe essere la lettera inviata dall’Amministrazione, ha ricordato il carattere nazionale dell’iniziativa. E ha concluso: “Fino a quando non ci sarà un’apposita legge che salvaguardi i diritti di questi cittadini, aiutiamoci da soli”. Enrico Artioli ha osservato che la mozione riguarda il tema dell’integrazione e che “l’acquisizione della cittadinanza potrebbe essere sottolineata dal dono di una copia della Costituzione italiana, anche per dare rilevanza a un momento importante della vita di questi ragazzi”. Per il consigliere è significativo il fatto che sia l’Amministrazione a inviare una lettera: “per una volta è lo Stato che va incontro al cittadino anziché il contrario”. William Garagnani ha chiesto che venga fatto un censimento per sapere quante persone in provincia di Modena rientrano nelle condizioni previste dalla mozione. Ha anche sottolineato che “si tratta di ragazzi che abitano ininterrottamente in Italia dalla nascita, hanno frequentato le scuole della nostra Repubblica e sono quindi di cultura italiana”.
Federico Ricci di Sinistra per Modena ha sottolineato la validità della terminologia adottata, “Fratelli in Italia”, e ha precisato che la parola “straniero”, usata in modo diffuso, “risulta essere inadeguata nelle sue radici perché denomina soggetti che non utilizzano l’italiano come lingua materna”, dovrebbe pertanto diventare una buona abitudine utilizzare il termine “migranti”, poiché “se tutti ci abituassimo a porre maggiore attenzione a come comunichiamo, forse qualcosa migliorerebbe anche nella qualità delle nostre relazioni, nel rispetto del pluralismo”.
Per il Pdl, Luigia Santoro ha detto “di condividere l’idea di inviare la lettera ai cittadini stranieri invitandoli a regolarizzare la loro posizione, se lo desiderano. Come mi sembra una buona idea – ha aggiunto - regalare la Costituzione, ma la lettera del consigliere Prampolini sottolinea molto i diritti e meno i doveri dei nuovi cittadini, mentre dovrebbe essere un percorso condiviso, quindi vorrei integrarla”.
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