“Le famiglie che hanno ricevuto un contributo economico dal Comune di Modena nel 2011 sono state 1214, di cui 654 nuclei con minori, 440 composti di soli adulti e 120 con anziani. Si tratta di 710 famiglie italiane e 504 di stranieri residenti sul territorio, ma senza cittadinanza italiana. I contributi hanno dato risposta in 621 casi a disagi abitativi e in 323 al blocco o alla limitazione delle utenze, mentre per 51 nuclei hanno coperto il costo di buoni spesa e per 49 quello delle spese sanitarie”.
Sono i dati che l’assessore alle Politiche sociali Francesca Maletti ha illustrato in Consiglio comunale nella seduta di oggi, lunedì 5 marzo, rispondendo a un’interrogazione di Adolfo Morandi (Pdl) sui contributi economici assegnati dall’Amministrazione a nuclei familiari.
Il consigliere ha chiesto di informare l’Aula sui dati relativi ai contributi economici erogati nel 2011 dal Comune ai nuclei familiari del territorio e, in particolare, a quelli residenti nella Circoscrizione 2, resi noti durante un Consiglio di Circoscrizione, “che risulterebbero essere 737, di cui solo 177 per famiglie italiane e 560 a nuclei di stranieri”. Morandi ha inoltre chiesto che venga fornito “un completo monitoraggio del numero, del tipo di aiuti, dei requisiti in base ai quali si erogano tali contributi, della loro durata temporale, dei criteri di priorità in base ai quali vengono assegnati e dell’entità economica analitica e complessiva dei contributi erogati”.
L’assessore Maletti ha spiegato che durante l’Assemblea della Circoscrizione 2 aperta al pubblico, che si è svolta lo scorso dicembre, “il presidente Antonio Carpentieri ha riportato i dati degli aiuti forniti dalla rete dei soggetti presenti nel quartiere, quindi Caritas parrocchiali e associazioni, e non dei contributi economici erogati dall’assessorato alle Politiche sociali, sanitarie ed abitative del Comune di Modena”. Dati probabilmente “male interpretati da alcune persone presenti durante il Consiglio, dai quali è nato un equivoco riportato anche dalla stampa”.
Maletti ha inoltre spiegato che le proposte di contributo vengono definite caso per caso in base a una prima valutazione dell’assistente sociale e al parere del dirigente di servizio preposto all’autorizzazione. “Questo passaggio avviene per garantire equità di trattamento tra i diversi cittadini perché la valutazione dei singoli professionisti, anche se basata su elementi oggettivi, potrebbe essere determinata anche da valutazioni soggettive”. L’assessore ha infine spiegato di non poter fornire i dati del 2011 suddivisi per Circoscrizione, ma “in futuro potrei dare in Commissione servizi una comunicazione più dettagliata”.
Nella replica, il consigliere Morandi ha precisato che non era sua intenzione alimentare un equivoco, né porre in dubbio il fatto che il Comune mettesse in campo interventi di risposta alle esigenze emerse dai nuclei familiari. “La situazione esposta dall’assessore Maletti mi sembra molto più equilibrata – ha detto – anche se il problema esiste e sarebbe opportuno approfondirne le dinamiche, prestando attenzione al numero totale degli interventi, ma anche alla distribuzione per Circoscrizione”.
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