06/03/2012

FONDAZIONE FOTOGRAFIA, IL DIBATTITO IN AULA

I consiglieri intervenuti alla discussione hanno sottolineato l’impegno dimostrato nei mesi scorsi dall’assessorato alla Cultura e nell’ambito della Commissione servizi

Nel lungo dibattito che, nel Consiglio comunale di lunedì 5 marzo, ha preceduto l’approvazione della delibera di indirizzi per costituzione della Fondazione fotografia sono emerse posizioni diverse, ma tutti i consiglieri intervenuti hanno sottolineato il lungo lavoro compiuto nei mesi scorsi dall’assessore e nell’ambito della Commissione servizi.

Per il Pd, Giancarlo Campioli ha parlato della necessità di innovare, definendo la delibera “la strada giusta per rendere più efficienti risorse e strutture” e la nuova Fondazione “non in contrasto con l’obiettivo finale di arrivare a un’unica fondazione in grado di accorpare diversi organismi culturali”. Campioli ha ricordato che la Fondazione cassa di risparmio di Modena ha iniziato a investire sulla fotografia nel 2007 e ha sottolineato “l’importanza del coinvolgimento del Comune in un progetto di tale rilevanza”. Per Stefano Rimini “il percorso compiuto è positivo e il progetto, dopo che è stato ripensato a causa delle pesanti ricadute economiche delle manovre finanziarie di due diversi Governi, è commisurato alla capacità d’investimento che il territorio si può permettere in questo momento”. Il capogruppo Paolo Trande ha osservato come tutta la discussione ruoti attorno all’interrogativo se “è giusto fare investimenti sulla cultura in tempi di crisi” e “non c’è dubbio che molte riflessioni fatte sul bilancio sono state intese a capire cosa sia o non sia prioritario”, ha aggiunto. E ha concluso: “Credo che anche in tempi di crisi una società non possa decidere di occuparsi solo di welfare tradizionale. Se si vuole uscire dalla crisi, occorre puntare su un welfare allargato e quindi continuare a trovare il coraggio di investire in cultura”. Invece, per Ingrid Caporioni, “occorreva partire dal quadro generale, dalla situazione attuale della cultura per dare un respiro più ampio e, solo in un secondo momento, affrontare il discorso sulla fotografia all’interno di una riflessione complessiva”, poiché la nuova fondazione “non è una scelta politica prioritaria per l’Amministrazione comunale”.

Per Davide Torrini dell’Udc “ci troviamo oggi a compiere razionalizzazioni inimmaginabili fino a poco tempo fa, che mal si conciliano con l’iniziativa”, poiché “la Fondazione cassa di risparmio utilizza fondi privati ma per uso pubblico e quelle risorse non potranno essere utilizzate per altri scopi”. Il consigliere, favorevole alla creazione di un’unica fondazione che raccolga gli istituti culturali, ha concluso che “la proposta di emendamento presentata dal sindaco va nella direzione giusta”.

Vittorio Ballestrazzi di Modenacinquestelle.it ha detto di avere “molte perplessità” e ha puntato l’attenzione sui finanziamenti - “800 mila euro di erogazioni da parte della Fondazione cassa di risparmio di Modena e 400 mila di entrate proprie tra master e workshop” – chiedendo infine precisazioni sui “350 mila euro destinati a direzione e personale e sui 550 mila per attività espositive”.

Il capogruppo di Lega moderna Nicola Rossi ha espresso “giudizio negativo perché la cultura dovrebbe essere un motore per l’economia e quindi avere anche un ritorno economico, mentre la nuova Fondazione prevede un esborso di 800 mila euro l’anno. Una spesa che oggi non possiamo permetterci di sostenere per un’iniziativa che non rivoluzionerà il turismo in città”.

Federico Ricci di Sinistra per Modena ha riportato “le forti perplessità del suo gruppo rispetto all’opportunità di una partecipazione, tra l’altro minoritaria, dell’Amministrazione comunale alla nuova Fondazione”. Inoltre, si è detto contrario anche all’emendamento presentato dal sindaco, anche se “cambia la sostanza della stessa delibera”, e ha insistito sulla necessità di “definire prima dove si vuole andare e poi i passaggi operativi”. Ricci ha, infine, espresso preoccupazioni sul futuro del personale occupato al Fotomuseo Panini.

Per il Pdl, Sandro Bellei ha parlato delle mostre fotografiche come di “manifestazioni eccellenti ma di nicchia”, in grado di richiamare solo pochi interessati. Sottolineando la legittimità di creare un nuovo ente da parte della Fondazione cassa di risparmio, si è chiesto “perché l’Amministrazione deve legittimare con la propria presenza l’esistenza di una realtà in cui non potrà far valere il proprio parere”, mentre si è detto favorevole alla realizzazione di un’unica fondazione culturale. Gian Carlo Pellacani ha avanzato dubbi “soprattutto per gli alti costi” e ha chiesto quale degli attuali finanziatori sia venuto meno. Ha, inoltre, definito interessante il progetto “che punta alla riorganizzazione dell’offerta culturale”, osservando però che “la nuova Fondazione indebolisce il quadro”. Infine, per il capogruppo Adolfo Morandi “è giusto coltivare la fotografia, anche in un momento di crisi e al di là del fatto che porti nuovi turisti a Modena, e l’idea di creare una fondazione con struttura autonoma è un percorso corretto”. Il consigliere ha infine espresso l’auspicio che si vada veramente nella direzione di razionalizzare i costi, semplificare e sburocratizzare.

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