Il Comune di Modena solleciterà Hera affinché moltiplichi le iniziative per rafforzare nei modenesi la fiducia nell’acqua potabile dell’acquedotto, per incentivarne l’utilizzo “con notevole comodità, risparmio economico e riduzione di rifiuti”. In particolare, chiederà alla multiutility di allegare alla fattura che invia alle famiglie l’etichetta dell’acqua che distribuisce, con i dati analitici dei sali minerali e delle concentrazioni delle varie sostanze presenti, messi a confronto con quelli previsti dalle norme e con quelli dichiarati sulle bottiglie di acqua minerale, oltre a indicare il costo al litro raffrontato con quello delle bottiglie in vendita. E’ quanto prevede l’ordine del giorno illustrato ieri, lunedì 6 febbraio, in Consiglio comunale da William Garagnani del Pd ed emendato da Vittorio Ballestrazzi di Modenacinquestelle.it. L’ordine del giorno è stata approvato anche con il voto favorevole di Sinistra per Modena, mentre si è astenuto il Pdl.
William Garagnani, che ha anche espresso l’indicazione positiva del suo gruppo rispetto all’accoglimento dell’emendamento, “ha sottolineato il risvolto ecologico, economico e legato alla trasparenza della mozione, poiché tutti i cittadini dovrebbero essere messi in grado di sapere ciò che bevono. Non c’è un problema di concorrenza sleale o conflitto di interessi, ma la necessità da parte dell’ente pubblico di essere trasparente, senza alcuna intenzione di interferire sui gusti, le preferenze o i problemi di salute delle persone. Infine – ha aggiunto Garagnani - credo che la bolletta possa essere usata come strumento fiscale, ma anche di comunicazione, essendoci spazio a sufficienza per inserire una tabella in cui si confrontano i valori delle altre acque della provincia e delle minerali che consumiamo”.
Per il Pd, Elisa Sala ha ravvisato nella proposta “tre importanti obiettivi: innanzitutto evitare lo spreco di risorse che si basa sulla mancanza di fiducia per carenza d’informazione; in secondo luogo, in materia di sicurezza alimentare, garantire gli utenti attraverso la diffusione dei risultati delle analisi; terzo e più importante, educare al consumo intelligente e all’acquisto responsabile, tema riconducibile a mozioni già approvate dal Consiglio”. Stefano Goldoni ha ribadito che “l’acqua del rubinetto è sicura, controllata ed economica (un litro di ‘acqua del sindaco’ può costare fino a mille volte meno dell’acqua minerale); non berla significa rinunciare a una risorsa rigorosamente controllata; inoltre, non produce rifiuti plastici ed è a chilometro zero. La disinfezione garantisce, infine, la rimozione di microrganismi e per eliminare il sapore del cloro è sufficiente lasciare l’acqua in una brocca e conservarla in frigorifero”, ha spiegato Goldoni. Per Enrico Artioli “non ha senso paragonare la nostra acqua con quelle di altre città o della montagna, bisogna invece considerare gli alti costi sostenuti per pubblicità e trasporto delle acque minerali”. Inoltre, “è giusto che Hera informi sulla qualità dell’acqua che distribuisce, che è proprio quanto chiede l’odg”. Artioli ha infine suggerito che “poiché la bolletta di Hera è già molto corposa, bisognerebbe trovare un messaggio efficace anche dal punto di vista grafico”.
L’assessore all’Ambiente Simona Arletti ha affermato che ritiene “importante accogliere la sollecitazione dell’odg, anche se per realizzarla Hera dovrà riorganizzare milioni di bollette”.
Giancarlo Pellacani del Pdl, pur riconoscendo “i vantaggi economici e ambientali offerti dal consumo di acqua del rubinetto”, ha sollevato perplessità sull’opportunità di promuoverlo nella bolletta. “Non è compito del Consiglio comunale promuovere l’acqua di Hera, che è la peggiore distribuita in regione, se si guardano i risultati delle analisi: nitrati e cloruri, anche se nei limiti di legge, sono il doppio rispetto ad altre acque; inoltre occorrerebbe avvisare anche dell’alta percentuale di residui fissi, forse non consigliabile a certe persone, o ai bambini”, ha precisato Pellacani.
Vittorio Ballestrazzi di Modenacinquestelle.it, dopo aver dichiarato di condividere la mozione, ha aggiunto che, come ribadito in altre occasioni, “l’acqua di Modena ha un problema di nitrati e il Comune dovrebbe proporre qualcosa di più efficace per risolverlo, come il controllo satellitare degli automezzi che riversano liquami sul territorio”; infine, ha invitato ad affiancare alle casette dell’acqua i distributori del latte.
Federico Ricci di Sinistra per Modena, mostrando un’inserzione pubblicitaria sull’etichetta dell’acqua del rubinetto, pubblicata sul giornale del Comune di Modena, ha detto: “Siamo arrivati al paradosso di un’impresa commerciale che fa l’etichetta di un prodotto non in vendita, quindi credo sia importante, come Consiglio comunale, andare nella direzione di promuovere un consumo consapevole”.
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