“Meccanismi e indicatori di penetrazione nell’economia legale della criminalità organizzata: strumenti di monitoraggio, prevenzione e contrasto”. E’ il tema del secondo appuntamento del corso “Prevenire il crimine organizzato, promuovere una cultura della legalità” rivolto principalmente ad amministratori pubblici e rappresentanti delle istituzioni che è in programma Modena sabato 15 dicembre (ore 9.30-12.30, sala del Consiglio comunale in piazza Grande) con gli interventi di esperti del settore.
L’iniziativa, aperta anche ad associazioni ed enti che promuovono azioni in questo campo, è organizzata dall’assessorato a Qualità e Sicurezza della Città (Ufficio Politiche delle sicurezze) e dalla presidenza del Consiglio comunale, in accordo con la conferenza dei capigruppo, in collaborazione con la Prefettura e con diversi soggetti impegnati nella lotta al crimine organizzato e nella promozione di una cultura della legalità, come le associazioni “Avviso Pubblico” e “Libera” (informazioni: www.comune.modena.it/cittasicura).
E’ previsto l’intervento dell’esperto di criminologia transnazionale Stefano Caneppelle, dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano (Transcrime - Joint Research Centre on Transnational Crime), per spiegare come “Proteggere l’economia locale dalle infiltrazioni criminali: il ruolo dell’ente locale e l’esperienza del progetto Metric”. Mentre Giandomenico Canarini, responsabile del servizio Sit-Catasto e tributi del Comune di Corsico nel milanese, descriverà gli “Aspetti organizzativi inerenti la gestione delle banche dati, funzionali all’individuazione degli elementi di rischio”. Conclude l’assessore a Qualità e Sicurezza della città Antonino Marino.
Tra gennaio e marzo, invece, si affronteranno le tematiche della corruzione nella pubblica amministrazione e dei sui costi sociali ed economici; dalle ecomafie all'estorsione e all'usura, fino ai mercati della droga e della prostituzione.
Il corso mira ad approfondire diversi temi della criminalità organizzata e, in particolare, a individuare possibili azioni di contrasto che vedano un ruolo attivo degli enti locali in una logica di integrazione con le competenze degli Organi giudiziari e di Polizia. L’iniziativa viene realizzata con il cofinanziamento della Regione Emilia Romagna in attuazione della legge regionale 9 maggio 2011, n. 3 “Misure per l’attuazione coordinata delle politiche regionali a favore della prevenzione del crimine organizzato e mafioso, nonché per la promozione della cultura della legalità e della cittadinanza responsabile”.
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