“Auspichiamo, come Amministrazione che l’apertura della nuova ala del carcere di Sant’Anna avvenga il prima possibile senza che ciò comporti un aumento di detenuti, così da distribuire quelli già presenti in modo più equo rispetto agli spazi esistenti e ridurre la situazione di sovraffollamento”.
A dirlo è l’assessore alle Politiche sociali, sanitarie e abitative del Comune di Modena Francesca Maletti che interviene oggi, lunedì 10 dicembre, in seguito delle ultime notizie relative agli agenti di polizia destinati in città e in occasione della Giornata della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo.
“L’obiettivo delle pene detentive è la rieducazione del detenuto, così da evitare o almeno limitare la recidività dei reati e da offrire strumenti che possano favorire il suo rientro nella società”, prosegue Maletti. “Ciò significa mettere in campo una serie di azioni che favoriscano questo cambiamento e garantire a detenuti negli istituti di pena e internati nelle case di lavoro, così come agli altri cittadini, il rispetto dei diritti dell’uomo espressi dalla dichiarazione universale”. A causa del sovraffollamento delle carceri e della mancanza di certezza rispetto alla durata della pena degli internati, però, “non sempre tali diritti vengono garantiti”, aggiunge ancora l’assessore, che sottolinea come nonostante ciò, “grazie alla sinergia tra direzioni degli istituti, disponibilità degli operatori che vi lavorano (guardie carcerarie ed educatori), associazioni di volontariato del settore e Amministrazioni comunali, nella nostra provincia si sono concretizzati percorsi importanti. Attraverso esperienze come i tirocini formativi realizzati, le attività didattiche e quelle messe in campo dalle associazioni di volontariato – prosegue l’assessore – è stata resa effettiva l’esigibilità di alcuni diritti citati dalla Carta. Da non dimenticare, ad esempio, la significativa esperienza che a partire dai mesi estivi ha visto alcuni detenuti svolgere attività di volontariato nei territori colpiti dal sisma.
Maletti esprime infine la speranza che “la Casa di lavoro di Saliceta San Giuliano non venga riaperta e che gli internati possano essere trasferiti in maniera definitiva presso altre case di lavoro, viste le condizioni di inagibilità della struttura che si sono venute a creare nel corso degli anni e che si sono acuite con il terremoto”. L’assessore ricorda infine che avere nella stessa provincia due delle quattro case di lavoro esistenti sul territorio nazionale “non consente la possibilità di inserimento prevista nella società, a causa dell’alto numero di internati”.
In occasione della Giornata della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo anche negli istituti di pena di Modena, come in tutti quelli della Regione, una serie di momenti di conoscenza e riflessione sul tema organizzati su iniziativa del Garante delle persone private della libertà personale della Regione Emilia-Romagna e della Conferenza regionale Volontariato Giustizia.
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