06/12/2012

IL COMUNE VUOLE MIGLIORARE LA LOTTA ALL’EVASIONE

Serve l’accesso alle banche dati fiscali e “maggiore collaborazione con l’Agenzia delle entrate”. Sui tributi locali incassati 2,3 milioni all’anno, sugli erariali “solo” segnalazioni

Ai Comuni serve un accesso più rapido alla banche dati fiscali, anche con modifiche normative, per poter svolgere con maggiore efficacia l’attività di contrasto all’evasione dei tributi locali, che comunque garantisce già risultati significativi. Il Comune di Modena, per esempio, negli ultimi quattro anni ha emesso mediamente 3.300 richieste formali di pagamento sui tributi locali all’anno, 900 delle quali relative all’Ici, l’imposta comunale sugli immobili. Il corrispondente accertato fiscale è stato di 2,7 milioni di euro, con circa 2,3 milioni all’anno effettivamente incassati.

Sono dati emersi nei giorni scorsi in occasione di un seminario organizzato a Modena dall’Anci Emilia Romagna e dall’Agenzia delle Entrate sull’attività di contrasto all'evasione dei tributi erariali.

“Il seminario ha rappresentato l’occasione per un confronto tecnico e per costruire le basi di una collaborazione sempre più stretta tra Comune e Agenzia delle entrate” spiega l’assessore al Bilancio Giuseppe Boschini sottolineando come i risultati positivi che si raggiungono sui tributi locali sono superiori a quelli ottenuti sui tributi erariali dove la competenza dell’ente locale si limita alla sola fase di individuazione di situazioni potenziali di evasione, le cosiddette “segnalazioni qualificate”, restando nella competenza dell’Agenzia delle Entrate la successiva gestione del procedimento tributario.

“In quattro anni le segnalazioni sono state 617 per una maggiore imposta accertata di 477 mila euro – spiega Boschini – ma in cassa sono arrivati solo poco più di 8 mila euro. Insomma, serve un coordinamento delle priorità di lavorazione e un aggiornamento continuativo sullo stato dei procedimenti avviati a seguito delle segnalazioni, al fine di conseguire obiettivi di riscossione comparabili a quelli raggiunti nell’ambito dei tributi locali. Con il seminario si è iniziato a lavorare in questa direzione”.

Delle 617 segnalazioni, oltre un terzo (il 38 per cento) ha riguardato la disponibilità di beni indicanti capacità contributiva e più o meno analoga (35,5 per cento) è stata la quota di segnalazioni nell’ambito dell’urbanistica e del territorio. Una su cinque (20,7 per cento) ha riguardato le proprietà edilizie e il patrimonio immobiliare, mentre sono 18 (il 3 per cento) quelle relative a residenze fiscali all’estero e 16 (il 2,5 per cento) quelle nell’ambito del commercio e delle professioni.

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