Modena festeggia il suo compatrono Sant’Omobono domenica 11 novembre nella chiesa della Beata Vergine delle Grazie in via Sant’Agostino (chiesa della Confraternita di San Geminiano), con una messa alla presenza delle autorità cittadine alle 11.30, e con un concerto del coro folk San Lazzaro alle 16 nella stessa chiesa. Alle 10.45 il sindaco Giorgio Pighi incontrerà le autorità e gli aderenti alla Confraternita nella sala del Vecchio Consiglio, in Municipio. Quindi guiderà un corteo con il Gonfalone, accompagnato dalla banda cittadina “Andrea Ferri”, fino alla chiesa. La messa, celebrata alle 11.30 da Monsignor Adriano Tollari, delegato arcivescovile con le Soprintendenze e gli Enti Culturali, sarà accompagnata da canti e musica sacra eseguiti dalla corale “Puccini” di Sassuolo, dall’organista Simone Guaitoli e dalla soprano Yoriko Okai diretti dal maestro Francesco Saguatti.
Alle 16.30, la chiesa ospiterà il concerto del Coro folk San Lazzaro, diretto dal maestro don Ezio Nicioli e da Veronica Zampieri, con Simone Guaitoli all’organo e Giorgio Avanzi alla fisarmonica.
Per don Eligio Venturelli, assistente degli artisti, “possiamo chiamare Omobono, vissuto otto secoli or sono, un santo pienamente contemporaneo: ‘un padre dei poveri’, capace di coniugare giustizia e carità, soprattutto un ‘laico’ nel senso più pieno del termine”. Nato a Cremona nel XII secolo, Omobono è stato sarto e mercante di stoffe e aveva fama di trasformare in carità per i poveri l’agiatezza che gli derivava dal lavoro. Morto durante la messa del 13 novembre 1197 nella sua parrocchia di sant’Egidio, è stato santificato due anni dopo da papa Innocenzo III.
Del compatrono di Modena, che è anche venerato come protettore dei sarti e dei mercanti, papa Giovanni Paolo II ha scritto: “La sensibilità di Omobono stimola ad aprirsi all’intero orizzonte della carità nella varietà delle sue espressioni, oltre quelle materiali: carità della cultura, carità politica, carità sociale, in ordine al bene comune”.
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