L'approvazione di un ordine del giorno sulla riduzione dei rifiuti urbani in Emilia-Romagna e la bocciatura della delibera sullo stesso tema con la quale il Comune avrebbe dovuto aderire a un progetto di legge di iniziativa popolare: sono due degli atti affrontati dal Consiglio comunale di Modena nella seduta di ieri, lunedì 5 novembre. La discussione si è aperta dopo la presentazione della delibera da parte di Eugenia Rossi (Etica e legalità), l'illustrazione dell'ordine del giorno, poi approvato, da parte Paolo Trande (Pd) e di altre due mozioni (respinte) di Sandra Poppi (Modena5stelle-beppegrillo.it).
L'assessore all'Ambiente Simona Arletti ha ricordato come “la nostra Regione sia un modello positivo, a fronte di molte realtà italiane che si trovano in situazioni di emergenza e sono in mano alle ecomafie. I nostri impianti di termovalorizzazione – ha proseguito - sono sicuri e controllati per tutelare ambiente e salute”. L'assessore è poi entrata nel merito del progetto di legge, sottolineando: “Andrebbero premiati tutti i Comuni che raggiungono gli obiettivi, indipendentemente dai criteri che scelgono per fare la raccolta differenziata”. La delibera sul progetto di legge popolare è stata respinta col voto contrario del Pd, a eccezione di Artioli (astenuto), Gorrieri e Morini (favorevoli). A favore della delibera anche Etica e legalità, Modena5stelle-beppegrillo.it, Pdl, Sinistra per Modena. Tutti i presenti, a eccezione dei consiglieri Pdl, hanno espresso parere favorevole alla mozione del Pd.
Per il Partito democratico, Giulia Morini ha dichiarato: “La tariffa puntuale si può applicare a tutti i metodi di raccolta dei rifiuti” e ha definito “poco convincente” il parere negativo espresso dal settore Ambiente del Comune sulla regolarità tecnica della delibera. “In un momento di gravissima crisi di credibilità – ha aggiunto Morini – votare una proposta come questa significa dimostrare che la politica può dialogare con i cittadini”. Sempre per il Pd, Luigi Alberto Pini ha affermato: “Si sta ingiustamente facendo passare l'idea di una guerra ideologica tra inceneritori e differenziata. Qui non c'è nessuno che voglia gli inceneritori perché gli piacciono. Semplicemente – ha detto – rappresentano il mare minore rispetto alle discariche, che inquinano fino a trenta volte di più. La qualità dell'aria è danneggiata soprattutto dal traffico, e in particolare dall'Autosole, che certo non si può chiudere”. Pini ha concluso invitando a “controllare con le telecamere i bidoni della differenziata, per punire chi butta rifiuti plastici nel contenitore del biologico”. Paolo Trande, capogruppo Pd, ha esordito ricordando il “grande valore dell’iniziativa popolare, la cui proposta originaria però aveva dei limiti, per esempio dal punto di vista tributario. Ora – ha proseguito – la nuova proposta in discussione all'Assemblea legislativa regionale ha superato quei limiti e arricchito il progetto, mantenendone lo spirito originario. Comunque – ha concluso – le proposte sono già in commissione e purtroppo è tardi per approvare questa delibera”. Per Sinistra per Modena, Federico Ricci ha affermato: “Certamente l'Assemblea legislativa ha facoltà di cambiare il progetto di legge, ma deve rimanere saldo un obiettivo: ridurre i rifiuti che vanno allo smaltimento”. Ricci ha aggiunto: “Parlare di termovalorizzazione ha senso quando l'efficienza dell'impianto supera il 60%. Per Modena, nel 2010, il risultato è stato del 38%”. Ha poi ricordato: “Non siamo in ritardo per approvare la delibera, si stanno ancora componendo gli atti che porteranno al documento definitivo da votare”.
Per il Pdl, Adolfo Morandi si è espresso “a favore della delibera, perché pone argomenti in linea con quello che diciamo da tempo. All'inceneritore – ha precisato - siamo sempre stati contrari, lo dicono anche l'Unione Europea e l'assessore regionale che, negli anni, gli inceneritori devono essere tutti chiusi. L'ordine del giorno del Pd si sovrappone all’iniziativa popolare, quasi a volerla annullare, perciò voteremo contro”. Luigia Santoro ha ricordato che “per impianti come gli inceneritori, che alla fin fine non producono molta energia, deve prevalere il principio di precauzione. Per ogni tre tonnellate rifiuti bruciati ce n’è una di residuo”. Santoro ha poi citato “il progetto Moniter che ha analizzato, su 8 inceneritori, i danni alla salute”. Secondo Sandra Poppi (Modena5stelle-beppegrillo.it), “Modena è in ritardo sul porta a porta, diffuso ormai in tante città”. Poppi ha ricordato la “moratoria sull'inceneritore richiesta, nel 2007, dal presidente dell'Ordine dei Medici. Non trovo poi pertinente – ha concluso - il parere contrario del dirigente del settore Ambiente: mi pare più un parere personale che un’irregolarità tecnica, perché la regolarità della proposta è stata già espressa dalla commissione regionale di tutela statutaria”. Anche Eugenia Rossi, Etica e Legalità, ha criticato il diniego della regolarità tecnica: “Per me è carta straccia”. Ha poi affermato: “La nostra popolazione è pesantemente minacciata dall'inquinamento, certamente dovuto anche agli inceneritori. I medici veterinari hanno diffuso dati preoccupanti sui tumori degli animali. Il riciclo e il riuso dei rifiuti creano dieci volte più posti di lavoro rispetto all'incenerimento. Dobbiamo spegnere gli inceneritori”.
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