09/11/2012

MODENA ASSIEME A STAZZEMA NEL PARCO DELLA PACE

Pighi scrive al sindaco toscano: “Condividiamo la missione di educazione alla pace delle giovani generazioni”. Sul tema un odg approvato a unanimità dal Consiglio

Modena, città Medaglia d’Oro al valor militare della Resistenza, vuole aderire alla Fondazione parco nazionale della pace di Sant’Anna di Stazzema della quale condivide la missione di educazione alla pace delle giovani generazioni.

Il 12 agosto del 1944 Sant’Anna di Stazzema fu teatro di una terribile strage nazifascista in cui vennero uccisi 580 civili. Oggi, sul luogo dell’eccidio, un Museo e un Parco propongono, soprattutto alle scolaresche, attività ispirate al tema della pace e della collaborazione tra i popoli.

Dando seguito al mandato ricevuto dal Consiglio comunale attraverso un ordine del giorno approvato a unanimità il 29 ottobre, il sindaco di Modena Giorgio Pighi ha scritto al primo cittadino di Stazzema, Michele Silicani, per esprimergli la volontà di aderire alla Fondazione. “Siamo vicini – scrive Pighi - nella memoria e nel dolore ancora vivissimi, alla popolazione di Stazzema oltraggiata da uno degli episodi più efferati della barbarie nazista e della follia omicida di cui sono state vittime le popolazioni civili inermi tra il 1943 e il 1945, anche in tante località della nostra provincia. Tanto più alla luce della recente, inaccettabile decisione della procura di Stoccarda che si è dichiarata non in grado di perseguire i responsabili ancora in vita dell'orrenda strage di Sant'Anna di Stazzema”.

L’ordine del giorno consiliare, firmato da un nutrito gruppo di consiglieri del Pd e illustrato da William Garagnani, era stato approvato anche grazie alla presenza in Aula dei gruppi di minoranza. Nel documento si insiste sull’imprescindibile “necessità di non dimenticare le stragi nazifasciste al fine di educare le giovani generazioni al rifiuto della violenza e della guerra” e si sottolineano “le proficue possibilità di collaborazione e scambio tra i territori di Modena e Stazzema “sul filo di una memoria che nel modenese è tenuta viva anche dal Museo della Repubblica di Montefiorino e dalle Fondazioni dell’ex Campo di Fossoli e di Villa Emma”.

Azioni sul documento