Sulla modifica allo statuto di Hsst-Mo, la holding nella quale gli enti locali modenesi hanno conferito le loro azioni di Hera, approvata lunedì 8 ottobre dal Consiglio comunale di Modena, con il voto favorevole di Pd e Udc, contrario di Pdl e Sinistra per Modena e con l’astensione di Giulia Morini del Pd, sono intervenuti in Aula Davide Torrini dell’Udc, Giuliana Urbelli del Pd e Federico Ricci di Sinistra per Modena.
Torrini, in particolare, ha definito “condivisibile” l’operazione: “Il Comune deve procedere con la vendita di queste azioni per le contingenze di bilancio e per il Patto di stabilità. Con la delibera si riesce ad alienare patrimonio riconducibile ad Hera senza diluire il peso del nostro territorio dentro la multiutility. Inoltre – ha aggiunto il consigliere - facendo entrare in Hsst dei privati si potrebbe iniziare a ragionare su sinergie industriali a livello territoriale senza la mediazione di Hera”.
Per Giuliana Urbelli “si deve fare tutto il possibile per limitare la cessione delle azioni Hera del Comune. La preoccupazione deriva dalla vendita di una quota ingente di patrimonio estremamente remunerativo per far fronte a esigenze di bilancio contingenti, proprio nel momento in cui un’operazione di fusione accrescerà il valore del capitale. L’operazione attraverso Hsst – precisa Urbelli – consente però di non modificare il diritto di rappresentanza dei territori modenesi in Hera ed è inoltre previsto un limite alla vendita delle azioni”.
Federico Ricci ha ricordato la propria astensione in sede di bilancio previsionale e di variazione di bilancio: “Una delle motivazioni forti della mia astensione era proprio questa operazione di vendita di azioni. Al contrario, mi ero espresso a favore della mozione del Pd che proponeva di limitare fino ad azzerare questa operazione. Conseguentemente – ha concluso – il mio voto di oggi sarà contrario”.
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