Il Consiglio comunale di Modena ha dato l’ok alla variante al Piano operativo comunale (Poc) e al Regolamento urbanistico edilizio (Rue), che accoglie 70 richieste di cittadini (sulle 153 presentate) e porterà nelle casse comunali tre milioni e mezzo di euro e 35 mila metri quadrati di aree che diversamente avrebbero comportato un investimento di oltre 5 milioni di euro. La variante, approvata nella seduta di ieri, lunedì 9 gennaio, con il voto favorevole di Pd e Sinistra per Modena, e contrario di Pdl, Modenacinquestelle.it e Lega moderna, prevede anche il divieto di autorizzare l’apertura di sale scommesse in zone residenziali e stabilisce regole precise per la realizzazione di impianti fotovoltaici in zone agricole.
“Con la variante si dà l’ok a interventi che danno risposte a bisogni di cittadini e un contributo all’economia del territorio”, ha affermato l’assessore alla Programmazione e gestione del territorio Daniele Sitta presentando la delibera in Aula. Sono quattro le aree di intervento: le richieste dirette dei cittadini; le varianti conseguenti ad accordi di pianificazione con Amministrazione; interventi per la sistemazione e la valorizzazione di aree di patrimonio comunale; l’adeguamento del Piano a nuovi dispositivi normativi.
Nel dettaglio, la maggior parte delle richieste dei cittadini sono finalizzate alla trasformazione a residenza di edifici non più funzionali all’attività agricola. “Tra questi, anche il residence alberghiero di Baggiovara, edificio fermo da 9 anni dopo una truffa che ha coinvolto oltre 40 famiglie”, ha precisato Sitta. “Dopo un lungo periodo di trattativa con il curatore fallimentare siamo arrivati a una soluzione, con la trasformazione dell’edificio in residenza”.
La delibera prevede varianti in seguito a 26 accordi perequativi tra Amministrazione e cittadini, di cui quattro riguardanti aree di proprietà di privati destinate a servizi che consentono, con la trasformazione di destinazione d’uso, la cessione gratuita al Comune dell’80% del territorio. “Con questi accordi si va a completare la dotazione comunale di servizi destinata a parchi o strutture pubbliche”, ha spiegato Sitta. “La quota che rimarrà ai privati è di 13 mila 700 metri quadrati, con una potenzialità edificatoria di 60 alloggi”. Le aree interessate sono via Galli-Tobagi, via Legnano, via Panni-stradello Chiesa e la zona che affianca la scuola Bersani di Albareto. Sono invece 19, per un totale di 96 alloggi e più di mille metri quadrati di aree produttive o per uffici interessate, gli accordi che prevedono la cessione all’Amministrazione del 50% del maggior valore derivante dalla concessione della trasformazione di destinazione d’uso in senso più vantaggioso per i richiedenti o dell’aumento della potenzialità edificatoria. “Con questo sistema – ha commentato l’assessore – il Comune porta a casa risorse importanti in un momento di difficoltà dei bilanci comunali”. Le varianti di questo genere riguardano in gran parte abitazioni e sono di piccola entità. Fanno eccezione gli interventi in via san Marone (area ex Pan), dove è prevista la realizzazione di 24 alloggi, via Morane e viale Ciro Menotti, dove sono previsti ampliamenti per uffici e negozi, e stradello Tre case in località san Donnino. Tre accordi, infine, sono relativi all’espropriazione senza costi di un’area vicina alla rotatoria di via Virgilio, di un segmento nella zona dalla rotatoria di via Vaciglio e dello “spacchettamento del piano particolareggiato per l’area di via mar Adriatico, che permetterà la soluzione dei problemi relativi al deposito di auto sottoposte a sequestro”.
La variante interviene inoltre sulla valorizzazione di aree o immobili di proprietà del Comune. In particolare, le zone di via Argiolas, via Pavia, stradello Medici-Caula e via Gasparini sono state oggetto di ripianificazione per garantire maggior valore o per rispondere a nuovi bisogni. Gli interventi su immobili del Comune sono invece, ad esempio, la trasformazione della destinazione d’uso ad edifici di residenza e negozi dei palazzi di via Santi e di via san Cataldo, “in previsione di una loro permuta per la realizzazione di nuovi uffici comunali”, ha precisato l’assessore. Variazioni anche per un piccolo lotto in via Marco Polo, che l’Amministrazione vorrebbe “mettere a bando per fare sperimentazione sul social housing con 30 abitazioni”, e per un terreno nella zona industriale di via Cavazza che diventa così zona servizi da destinare a magazzini comunali. Alcuni interventi sono inoltre previsti nelle aree Peep di Cittanova, Marzaglia e Villanova.
Tra le modifiche al Rue, l’inserimento del divieto di autorizzare l’apertura di sale scommesse nelle aree residenziali che ora potranno essere collocate solo in zone produttive. Previsto, infine, il recepimento della normativa regionale sugli impianti fotovoltaici: “Dopo il divieto di installazione di impianti in zone agricole di pregio – ha concluso Sitta – ora si impedisce la realizzazione di fondamenta che ostacolerebbero il ripristino dell’area agricola, si impone la realizzazione di siepi circostanti e si prescrive l’obbligo di smontare l’impianto entro un anno dalla cessazione della produzione di energia”.
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