Giudizi molto positivi dai banchi della maggioranza, aspre critiche dalle opposizioni presenti in Aula. La variante al Piano operativo comunale e al Regolamento urbanistico edilizio, avvenuta lunedì 9 gennaio, ha registrato in Consiglio comunale posizioni divergenti.
Per il Pd, Stefano Goldoni ha definito gli interventi in delibera “un vantaggio per tutta la città, collocandosi nell’ambito delle politiche d’interesse collettivo e in coerenza con gli obiettivi proposti dal piano provinciale di coordinamento territoriale, tra cui quello di risparmiare territorio agricolo”. Il consigliere ha sottolineato gli elementi principali del documento, tra cui “il nuovo articolo sul trasferimento di potenzialità edificatoria o modifiche di destinazione d’uso, che definisce anche le modalità della proposta di accordo tra Comune e privati, la documentazione e i tempi per l’ammissibilità. Per Ingrid Caporioni è positivo che “l’Amministrazione abbia deciso di sottoporre ogni delibera al giudizio della Commissione qualità architettonica”. La consigliera ha aggiunto che di fronte alle ricadute della crisi “è necessario operare con tempestività e approvare la variante senza indugi” e ha ringraziato gli uffici tecnici per aver agito in tempi brevi e aver offerto un quadro dettagliato ai consiglieri. Analoghi ringraziamenti sono giunti anche da altri consiglieri del gruppo. Secondo Fabio Rossi “le varianti in delibera fanno crescere la città in modo armonico”, inoltre, l’atto “adotta una serie d’interventi sollecitati dai cittadini: le 70 richieste accolte sulle 153 pervenute fanno del Poc uno strumento dinamico”. Rossi ha sottolineato che “la variante porta a completamento i tre Peep di Marzaglia, Cittanova e Villanova” e risolve “la questione di Baggiovara, dove la controversia legale andava avanti da anni. Infine, il documento è stato oggetto di due sedute e analizzato in ogni singola parte”. Maurizio Dori ha posto l’attenzione sulla “capacità dell’Amministrazione di portare risorse alla realizzazione di Peep e al completamento dei parchi, oltre che di valorizzare aree e immobili comunali in previsione di una futura permuta”. Dori ha insistito sull’importanza “di andare incontro alle esigenze dei precari attraverso una politica di edilizia e canoni agevolati, mentre nel resto d’Italia l’edilizia residenziale pubblica non esiste più”. William Garagnani ha parlato di “umanesimo della variante, che rappresenta un modo per aderire alle esigenze della città quale corpo libero in continuo cambiamento”. Il consigliere ha sottolineato in particolare gli aspetti della delibera che introducono il divieto di realizzare sale scommesse in aree residenziali - “prendendo atto del drammatico problema della dipendenza da gioco” - e la permuta di 40 mila metri quadrati destinati all’ampliamento del parco della Resistenza, “la cui integrità è fondamentale se immaginiamo in futuro di poterlo raggiungere da viale Medaglie d’oro”.
Per il Pdl, Adolfo Morandi, motivando il parere negativo del suo gruppo, ha detto che “il Comune ha condotto una politica di pianificazione territoriale lesiva del diritto alla proprietà, perché spinge il privato ad accordarsi con l’Amministrazione per uscire da situazioni di stallo che durano da decenni”. Per Morandi “da parte del Comune, sarebbe invece corretto avere una visione completa e trasparente della pianificazione urbana e delle aree che intende destinare a servizi generali”. Infine, il consigliere ha sollecitato la Giunta a presentare il nuovo piano generale.
Anche il capogruppo di Lega moderna Nicola Rossi ha chiesto all’Amministrazione “maggiore trasparenza e univocità di risposte ai cittadini”, suggerendo anche “di aprire un dibattito approfondito sulle modalità con cui avvengono le trattative tra Comune e privati”. Rossi ha quindi concluso: “L’elevato numero di varianti non è in sé un dato negativo, ma quelle fino ad oggi adottate non vanno nella direzione di uno sviluppo armonico, come dimostra il comparto Salvo d’Acquisto est”.
Vittorio Ballestrazzi di Modenacinquestelle.it ha richiamato il proprio programma elettorale laddove denunciava lo “spreco di territorio e interventi disorganici privi di strumenti di organizzazione”. Il consigliere ha quindi proposto “di evitare di consumare territorio, ampliare gli spazi verdi, riqualificare zone già urbanizzate, ridurre le aree ghetto ed evitare la nascita di altre aree problematiche, verificare appalti e subappalti, soprattutto quelli pubblici, anche attraverso un sito web e controlli nei cantieri edili da parte della Polizia municipale”. Infine, Ballestrazzi ha insistito sulla necessità “della rotazione dei dirigenti comunali”.
In sede di replica, l’assessore alla Pianificazione territoriale Daniele Sitta ha invece ribadito come “la variante risponda alle esigenze dei cittadini nei tempi dovuti dando impulso all’economia” e il valore dell’opportunità offerta ai privati, “in cambio della quale è giusto che la collettività ottenga un vantaggio perequativo”. Sitta ha inoltre affermato che “la variante non prevede alcuna trasformazione del territorio agricolo, che gli appalti pubblici sono super controllati e che le analisi delle richieste dei privati e le risposte sono dettate da criteri precisi: sono i tecnici ad occuparsi delle trattative sulla base di norme e criteri stabiliti dalla politica”.
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