Solidarietà e rammarico per i lavoratori che hanno perso il posto in seguito alla chiusura dello stabilimento di via Cassiani dell'Antica farmaceutica modenese, preoccupazione per l’acquisizione di aziende locali da parte di multinazionali, ma nessuna ricaduta sulla salute dei modenesi.
E’ quanto ha annunciato l’assessore alle Politiche sanitarie del Comune di Modena Francesca Maletti nella seduta del Consiglio comunale di lunedì 9 gennaio rispondendo all’interrogazione di Stefano Rimini (Pd) sulle ripercussioni per la città derivanti dalla chiusura dell’azienda avvenuta lo scorso novembre, in seguito alla decisione della multinazionale inglese che l’aveva acquisita, di trasferire in provincia di Mantova le attività distributive modenesi.
“La regolarità degli approvvigionamenti delle farmacie, finora garantita nonostante i magazzini abbiano sede fuori Modena, e le rassicurazioni fornite dall'Antica farmaceutica modenese riguardo al mantenimento degli standard – ha detto l’assessore - ci inducono a ritenere che non si debbano prevedere ricadute negative sulla salute dei modenesi a causa del trasferimento”. Inoltre, una comunicazione indirizzata a Federfarma Modena fornisce rassicurazioni sul fatto che le farmacie del territorio provinciale servite dall'Antica farmaceutica modenese potranno continuare a ricevere il servizio a parità di condizioni.
Francesca Maletti ha anche spiegato che l'assistenza farmaceutica è erogata direttamente dalle strutture ospedaliere e dalle farmacie convenzionate, che si avvalgono di distributori intermedi per il rifornimento quotidiano dei farmaci necessari ad assicurare in modo tempestivo l'assistenza. In particolare, oltre all’Antica farmaceutica modenese, i distributori che garantiscono l'approvvigionamento alle farmacie della provincia sono Unico, con magazzino a Calderara di Reno e l’Azienda speciale farmacie comunali riunite, il cui magazzino si trova a Reggio Emilia. “Le farmacie modenesi – ha sottolineato Maletti - possono ricevere consegne almeno due volte al giorno da questi distributori”.
Stefano Rimini, che nella sua interrogazione aveva sottolineato come la storia dell’Antica farmaceutica modenese si intrecci da 70 anni con quella della città, ha affermato di condividere “la solidarietà per i lavoratori che non hanno potuto continuare l’attività con l’azienda” e si è detto “felice che non ci siano problemi per la fornitura farmaceutica”. Il consigliere ha però anche ribadito “che si rischia una diminuzione della qualità del servizio” e ha concluso: “E’ opportuno mantenere alta l’attenzione; ci auguriamo, inoltre, che il trend della crisi globale si inverta e che si possano trovare soluzioni anche a livello locale”.
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