14/09/2011

MODENA, IN MOSTRA IL TATTO DEI PESCI E LO ZOOM DEI CONDOR

Venerdì 16 settembre alle 17.30, in occasione del Festival filosofia sulla natura, inaugura al Museo della figurina "Sfere invisibili: all'interno degli habitat animali"

La visione lisergica dei piccioni e quella a 360 gradi della beccaccia. Il biosonar con cui si orientano i delfini, il sistema di eco-locazione dei pipistrelli o il tatto-udito dei pesci, che sentono attraverso cellule cigliate. Il filtro antinebbia degli uccelli marini come la sterna, lo zoom con cui il condor in volo avvista la preda, l’orologio interno delle farfalle. È dedicata al modo in cui gli animali percepiscono e plasmano il mondo e alle profonde interconnessioni tra le creature viventi e i loro habitat la nuova mostra del Museo della figurina di Modena, che inaugura venerdì 16 settembre alle 17.30 in corso Canalgrande 103, in occasione del Festival filosofia sulla natura.
Curata da Roberto Ferrari, l’esposizione si intitola “Sfere invisibili: all’interno degli habitat animali” e propone una riflessione tra biologia e speculazione filosofica, attraverso oltre 200 figurine d’epoca, nidi, insetti e animali imbalsamati provenienti dal Museo di zoologia e anatomia comparata di Modena e una serie di video-documentari realizzati dalla Bbc. Un’installazione tridimensionale al centro del museo consentirà inoltre agli spettatori di simulare i “sensi bestiali”, attraverso effetti speciali che mostreranno come vedono, sentono o toccano alcuni animali.
Realizzata grazie al sostegno della Fondazione cassa di risparmio di Modena, la mostra rimane aperta fino al 19 febbraio 2012 e nei giorni del Festival filosofia osserverà orari prolungati: venerdì 16 settembre dalle 9 all'una di notte, sabato 17 dalle 9 alle due di notte e domenica 18 dalle 9 a mezzanotte. Da martedì 20 settembre riprenderà l’orario consueto: da martedì a venerdì dalle 10.30 alle 13 e dalle 15 alle 18, sabato, domenica e festivi dalle 10.30 alle 18, lunedì chiuso. L’ingresso è gratuito (informazioni allo 059 2033090, www.museodellafigurina.it).
L’esposizione intende proporre un insolito viaggio nei mondi degli animali, per mostrarli nel loro habitat naturale, così come viene visto attraverso lo sguardo umano, ma anche provando a immaginare come essi stessi percepiscono, interagiscono e costruiscono l'ambiente in cui vivono: due visioni apparentemente contrastanti ma in realtà complementari, come chiarisce il curatore Roberto Ferrari nel catalogo della mostra edito da Franco Cosimo Panini. Il percorso parte dagli animali e dai loro ambienti visti con occhi umani fino ad arrivare ai “mondi in conoscibili” di cui ha parlato Jakob von Uexküll, il biologo tedesco amato da Heidegger e Rilke, ritenuto il padre della moderna etologia. Non mancano figurine dedicate alle curiosità e alle stranezze del mondo animale, una rassegna di “sensi esotici”, ovvero di apparati percettivi particolari come le bussole magnetiche e i biosonar, senza trascurare le tane, che spesso rappresentano dei piccoli capolavori di architettura e ingegneria, siano esse nidi di uccelli o elaborazioni di aracnidi e stercorari.
In occasione del Festival filosofia sulla natura, l'esposizione si propone di introdurre a una “zoo-fenomenologia” che metta in scacco l'idea dell'ambiente unico, comune a tutti i viventi, e che promuova l'unità animale-habitat come un campo di esperienza, una sorta di sfera pulsante interconnessa con altre sfere. Roberto Ferrari è biologo ed entomologo, si occupa di ricerche sull’ecologia e il comportamento cognitivo degli insetti sociali al Dipartimento di biologia evoluzionistica sperimentale dell’Università di Bologna. È fondatore e presidente dell’associazione Asia Modena.


 

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