“Le Ieso, la manifestazione olimpica di Scienze della Terra, alla sua quinta edizione, esce per la prima volta dal continente asiatico e approda dal 5 al 16 settembre a Modena. La città si è guadagnata questo onore grazie allo sforzo congiunto di Ministero e Università”. Lo ha affermato l’assessore comunale all’Istruzione Adriana Querzè rispondendo all’interrogazione presentata oggi in Consiglio comunale da Enrico Artioli del Pd. Il consigliere, sottolineando la rilevanza dell’evento, ha chiesto quali siano i soggetti coinvolti nell’organizzazione, i costi e quale il ruolo dell’Amministrazione comunale.
“I dati sui partecipanti all’iniziativa, quest’anno dedicata a ‘Il Rinascimento delle Scienze della Terra: scienza, ambiente e arte’, registrano un incremento di oltre un terzo rispetto all’edizione precedente e la partecipazione di 35 Paesi di tutti i continenti”, ha osservato l’assessore. “A Modena sono giunte quasi 300 persone fra studenti, tutor, accompagnatori e osservatori, ma i protagonisti assoluti saranno i 115 ragazzi dai 14 ai 18 anni delle scuole superiori che hanno superato le selezioni nazionali e dovranno cimentarsi in prove teoriche e pratiche. Le prove teoriche si svolgeranno alla facoltà di Ingegneria l’8 settembre, quelle pratiche il 9 settembre in giro per la città”, ha aggiunto Querzè.
Il programma della nove giorni italiana prevede, tra l’altro, visite a alla città di Modena, al Parco archeologico della terramara di Montale e alle Salse di Nirano, osservazioni astronomiche, video-conferenze in collegamento con il Giappone, incontri fra studenti. Le cerimonie di apertura e chiusura della manifestazione si svolgeranno, in stile olimpico, rispettivamente il 6 e il 13 settembre al Forum Monzani.
“Ministero, Università, Fondazione e numerosissimi sponsor privati sostengono economicamente la manifestazione, che ha un costo di circa 400 mila euro – ha spiegato Querzè - mentre Regione, Provincia e Comune hanno dato il patrocinio. Il Comune ha svolto un ruolo molto significativo per garantire il buon esito dell’evento attraverso il coordinamento e il supporto delle diverse attività”.
In particolare, l’assessore ha sottolineato la collaborazione dell’Istituto musicale Vecchi-Tonelli alla progettazione e alla realizzazione della parte musicale e coreografica delle cerimonie di apertura e chiusura e la disponibilità del civico Planetario per le prove di astronomia; in alcune aree della città sono stati inoltre allestiti gazebo per lo svolgimento delle prove geologiche e mineralogiche. Nell’organizzazione dell’evento sono stati coinvolti anche il laboratorio di educazione ambientale di Marzaglia e i volontari della protezione civile, che garantiranno la sicurezza e la vigilanza durante le prove pratiche e in occasione di appuntamenti conviviali.
“La valutazione della manifestazione – ha infine aggiunto l’assessore - è ovviamente molto positiva: l’attenzione all’insegnamento di discipline scientifiche che vede il nostro Paese e, più in generale, tutto l’Occidente in evidente difficoltà, trova uno spazio e una platea adeguati e si collega con la valorizzazione del merito individuale e di squadra. Le Ieso, inoltre, metteranno in vetrina la città e creeranno occasioni d’incontro fra giovani che sicuramente produrranno conoscenza del territorio e delle sue caratteristiche”, ha concluso Querzè “augurando ogni successo alla squadra italiana”.
Il consigliere Artioli, ringraziando l’assessore per la risposta, ha nuovamente rimarcato l’importanza della cultura scientifica e ha invitato i cittadini modenesi a partecipare all’apertura dei giochi. “Sia per Università che per le scuole, l’occasione è strategica per far diventare la nostra città un polo d’attrazione per i cervelli”, ha detto Artioli. “Inoltre, questa è l’occasione per far conoscere il nostro territorio. Sarebbe bello che Modena diventasse un polo di riferimento regionale per la formazione tecnico-scientifica; nonostante le scarse risorse, l’auspicio è che si riesca a trovare il modo per mettere in rete l’esistente, dal Planetario al museo della Bilancia fino ai Dipartimenti e ai musei dell’Università”, ha concluso.
Azioni sul documento