Dopo due anni e dieci mesi di lavori chiude in questi giorni il cantiere per il restauro della torre Ghirlandina, inserita dall’Unesco, con il Duomo e la piazza Grande, nell’elenco che tutela il patrimonio mondiale dell’umanità. I lavori, eseguiti sotto la direzione dell’architetto Rossella Cadignani, responsabile dell’edilizia storica del Comune, sono iniziati nel novembre 2008 per la parte interna e nel marzo 2009 per quella esterna e hanno richiesto un investimento di oltre 3 milioni 300 mila euro, 3 dei quali finanziati dalla Fondazione cassa di risparmio di Modena, 200 mila dalla Regione Emilia-Romagna, 100 mila dal ministero dei Beni culturali nell’ambito dei Fondi Unesco e 6 mila euro dal Rotary Club.
Il recupero interno ed esterno della guglia è stato eseguito dalla ditta Maddalena restauri d’arte di Como, il restauro della parte lapidea della torre è stato affidato prima alla ditta Pivato spa di Treviso e, dopo la liquidazione dell’impresa, avvenuta nel novembre 2010, da Lepsa srl di Roma. Le scelte del restauro sono state condivise con un comitato scientifico composto da esperti e rappresentanti degli enti di tutela, del Comune e della Fondazione cassa di risparmio.
Numerose le sorprese che la Ghirlandina ha riservato ai tecnici nel corso dei lavori: i complementi pittorici floreali nella prima cornice marcapiano, una targa in piombo risalente al 1640, i 18 tipi di pietre usate per la costruzione e, infine, le molteplici tecniche di restauro utilizzate nel tempo – l’ultimo restauro risale agli anni Settanta - per contrastare il degrado.
Mercoledì 21 settembre, se pioggia e vento lo consentiranno, la Ghirlandina sarà “svestita” del telo dell’artista Mimmo Paladino che la ricopre da quasi quattro anni, cioè da quando sono iniziate, nel gennaio 2008, le indagini preliminari al restauro seguite dai lavori che stanno terminando in questi giorni. Le operazioni di smontaggio inizieranno in mattinata e si completeranno entro le 18.30, quando sotto i portici del Palazzo comunale è previsto un brindisi per festeggiare la fine dell’intervento sulla torre civica.
Una volta srotolati i 64 metri del telo, la Ghirlandina non sarà ancora pienamente visibile perché avvolta dal ponteggio del cantiere, che sarà smontato nei giorni successivi; le operazioni richiederanno circa un mese e alla fine di ottobre restituiranno alla città il suo monumento-simbolo.
Alta quasi 90 metri, la Ghirlandina è una della più antiche torri medievali italiane. Costruita probabilmente in contemporanea al Duomo a partire dal 1099, fu completata nel 1319 da Enrico da Campione e sin dalle origini ha avuto funzioni civiche: custodiva i forzieri con gli atti pubblici del Comune e, dall’altezza di 40 metri, i torresani davano indicazioni per l’apertura e la chiusura delle porte cittadine e segnalavano situazioni di pericolo. La Sala della Secchia, decorata con affreschi del Quattrocento, conserva una copia della celebre Secchia rapita che ispirò il poema eroicomico di Alessandro Tassoni.
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