20/08/2011

"SECONDO A NESSUNO", LA MUSICA DI CASADEI IN POMPOSA

Estate modenese, martedì 23 agosto si esibisce la band guidata da Claudio Carboni e impegnata nella valorizzazione della musica da ballo emiliano romagnola, il liscio

Dal contrabbasso alla fisarmonica, dal clarinetto al violino fino al sax d’oltre Oceano. Messe da parte reticenze e falsi luoghi comuni, martedì 23 agosto alle 21.15 sul palco allestito in piazza Pomposa ci sarà tutta la grande tradizione del liscio, quello inventato da Secondo Casadei e rivisto, anche attraverso un impegnativo progetto di valorizzazione, dalla formazione musicale guidata da Claudio Carboni, i Secondo a nessuno. La band vede Claudio Carboni al sax, Michele Marini al clarinetto, Davide Bizzarri al violino, Daniele Donadelli alla fisarmonica, Filippo Pedol al contrabbasso, Maurizio Geri alla chitarra e voce. I Secondo a nessuno con “La musica di Secondo Casadei” sostituiranno il concerto già in programma “Musica Officinalis”.
L’appuntamento rientra nella rassegna "Tradizioni in Pomposa", organizzata nell'ambito dell'Estate modenese dall'associazione culturale che porta il nome della piazza e che festeggia quest'anno il 15esimo anniversario. La rassegna, che si svolge sotto la direzione artistica di Gino Pennica, è realizzata in collaborazione con il Comune di Modena e con un contributo del Consorzio marchio storico dei lambruschi modenesi.
Andrea Bonacini e Claudio Carboni sono impegnati da anni nel recupero e nella valorizzazione della musica da ballo emiliano-romagnola, il liscio. Da strade diverse si sono trovati a lavorare assieme in alcuni progetti di recupero di questa tradizione e hanno messo mano alla letteratura musicale del creatore principale del liscio, entrato di diritto a far parte della tradizione e del costume italiani: Secondo Casadei, fondatore dell’omonima orchestra. Con l’aiuto della Casadei Sonora di Riccarda Casadei, figlia di Secondo, Claudio Carboni ha lavorato all’archivio di famiglia, circa 1200 brani di cui 1078 incisi, ponendo le basi del progetto di recupero. Tale progetto punta soprattutto sulla produzione del 1928, quando accanto a clarinetto, violino, contrabbasso, fisarmonica e chitarra, viene introdotto un nuovo strumento importato dalla tradizione swing americana, il saxofono. Anche il repertorio, quindi, risente di questi nuovi balli d’oltre oceano, i foxtrot, i onestep. “La necessità di costruire una produzione filologicamente corretta, ma regolata della necessità di non creare un concerto da balera – afferma Claudio carboni - ha portato a pensare l’organico di questa produzione in funzione di un atteggiamento rigoroso verso il passato ma al contempo creativo”. Dalla Toscana, Claudio Carboni, quindi, si è portato Maurizio Geri, compagno in Banditaliana di Riccardo Tesi, insieme già protagonisti di progetti di recupero di tradizioni importanti e Michele Marini un giovane clarinettista. Dall’Emilia, Shéhérazade ha coinvolto Davide Bizzarri, violinista e fondatore del gruppo I Violini di Santa Vittoria, Daniele Donadelli, l’altro giovane del gruppo, fisarmonicista diplomato del locale istituto musicale Merulo e già attivo non solo nei repertori classici e da ballo, e un noto ed esperto musicista jazz come Filippo Pedol al contrabbasso. 

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