Non sarà l’edificio comunale di via Razzaboni a ospitare il terzo polo del Comune, perché, dopo le valutazioni sull’ex ospedale Estense, destinato a divenire una delle tre sedi assieme al Palazzo municipale, l’immobile si è rivelato insufficiente. Inoltre, il Comune rinegozierà il contratto di locazione con Hera che intende rinnovarlo per 10 anni e rafforzare la presenza nel complesso, garantendo un’ulteriore entrata nelle casse comunali di 2 milioni di euro. Lo ha ribadito l’assessore al Patrimonio Fabio Poggi rispondendo all’interrogazione sul “Piano sedi” presentata da Vittorio Ballestrazzi nella seduta del Consiglio comunale di lunedì 4 luglio. Il consigliere di Modenacinquestelelle.it ha interrogato sindaco e Giunta per conoscere “il motivo del cambio di rotta” per quanto riguarda la scelta della terza sede comunale, “quanto costerà il nuovo acquisto, dove si reperiranno i finanziamenti, se non era più funzionale andare nel palazzo attualmente occupato da Hera, se in caso di acquisto si possa privilegiare un immobile recuperato, l'ammontare del risparmio e da quando si inizia a risparmiare”.
“Per acquisire l’edificio - ha risposto l’assessore - indiremo una gara ad evidenza pubblica e i finanziamenti arriveranno da permute di immobili comunali non più idonei alle loro funzioni, anche con le dismissioni della torre di via Santi 40 e dell’edificio di via San Cataldo. Dopo l’estate presenteremo il piano di sostenibilità tecnico-finanziaria del Piano sedi, in modo da pubblicare il bando a gennaio nel 2012. L’obiettivo è dimezzare le spese per affitti passivi pari a un milione e 600 mila euro entro il 2013 e azzerarle completamente entro il 2015 con l’entrata in funzione della sede dell’ex ospedale Estense. In realtà – ha proseguito l’assessore - i risparmi sono già iniziati con il trasferimento della scuola Ceccarelli nell’edificio delle ex Marconi e con il trasferimento del Polo territoriale 3 nell’edificio di via Morandi, in programma a settembre”.
Per il Pdl, Sandro Bellei ha chiesto la trasformazione dell’interrogazione in interpellanza per ottenere chiarimenti sulla precisa destinazione dei settori comunali. Olga Vecchi ha insistito sulla possibilità di percorrere la prima ipotesi di utilizzare come terzo polo del Comune l’edificio di via Razzaboni, “poiché dopo l’esito del referendum, che ha detto no alla privatizzazione dell’acqua, sono prevedibili dismissioni da parte di Hera”. Inoltre, la consigliera, “anche in considerazione del fatto che all’ex Manfredini è previsto un parcheggio di oltre 800 posti”, ha domandato: “Quanto sarà grande la piscina che verrà costruita nel complesso? Abbiamo o no il diritto di sapere se Virgin ha dato al Comune la disponibilità dell’edificio per ospitare le sedi del terzo polo?”. E ha concluso rivolta al presidente: “Questo Consiglio comunale è diventato un avallo puramente notarile e politico; vogliamo votare le delibere sapendo cosa verrà fatto per la città sia nel pubblico che nel privato”.
Nella replica, Ballestrazzi ha dichiarato: “Ancora non riesco a spiegarmi il cambio di rotta semplicemente a causa delle richieste di Hera; inoltre i cespiti che si dovrebbero dare in permuta per il terzo polo non mi sembrano appetibili sul mercato. Vedremo in futuro se sono fondati i miei dubbi”.
In conclusione, l’assessore si è impegnato a coinvolgere il Consiglio in tutte le decisioni: “Fatte le valutazioni tecniche, in settembre porteremo in Consiglio con il piano di sostenibilità il quadro completo delle possibilità logistiche e finanziarie che si prospettano. Vi proporremo anche i criteri attraverso cui localizzare i diversi settori comunali in base alle funzionalità”.
Poggi ha infine garantito che “il bando per il terzo polo sarà gara vera. L’ex Manfredini può essere uno dei soggetti che concorre – ha detto rivolgendosi alla consigliera Vecchi – ma dopo l’approvazione della delibera di indirizzi del Piano sedi, altre realtà si sono messe in contatto con l’Amministrazione. Almeno cinque o sei soggetti sono interessanti a partecipare alla gara”.
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