La prima variazione al bilancio preventivo 2011 del Comune di Modena ha suscitato in Consiglio comunale, nella seduta di ieri, lunedì 4 luglio, un dibattito di quasi tre ore.
Per Vittorio Ballestrazzi, Modenacinquestelle.it, “il bilancio aveva numeri irreali e alcune entrate previste non sono arrivate, in particolare quelle provenienti da concessioni edilizie”. Per il consigliere, inoltre, le entrate da sanzioni stradali non andrebbero nemmeno considerate: “Significa contare sulle violazioni dei cittadini”.
Per Davide Torrini, Udc, “nel 2011 ci saranno 4-5 milioni di euro di ammanco nelle entrate correnti e assestarle per stralci viola il principio di prudenza. Se si sa che queste risorse non arriveranno, è necessario toglierle dalle voci di entrata di bilancio così da non renderle impegnabili in uscita”.
Anche Nicola Rossi, Lega nord, si è appellato al criterio della prudenza. “E’ necessario un cambio di rotta, perché andando avanti così il buco sarà molto più consistente di qui a fine anno. Per gli oneri di urbanizzazione, da un paio di anni le previsioni non sono mai in linea con quanto accade”. Il capogruppo della Lega nord Stefano Barberini ha commentato: “Quando la Giunta non riesce a far quadrare il bilancio spera nel fatto che i modenesi prendano tante multe e attribuisce la responsabilità al Governo. I soldi non mancano per colpa di Tremonti: in 10 anni il Comune ha investito troppe risorse in finanziamenti alle associazioni”.
Per Sergio Celloni, Mpa, “oggi c’è bisogno di fare scelte più concrete: in questo momento non si possono finanziare arte, spettacoli o manifestazioni; meglio investire nelle imprese. Presto l’Amministrazione dovrà proporre una politica di sussistenza e sussidiarietà diversa e sarà costretta a ridurre i costi superflui”.
Per il Pdl, Gian Carlo Pellacani ha evidenziato che “con entrate incerte non si coprono le spese già effettuate. Saremo costretti a continue variazioni di bilancio perché l’ammanco andrà ad assestarsi sui 4 o 5 milioni di euro. Qui si rimanda finché il disastro non ci travolgerà”. Andrea Galli ha aggiunto che “l’Amministrazione accusa il Governo di posticipare di tre anni le soluzioni a disavanzi di oggi, ma non fornisce soluzioni per il buco di 2 milioni provocato dalla mancata vendita del campo Cesana e scarica i problemi in avanti”. Il capogruppo Adolfo Morandi ha definito “costruttiva” l’opposizione in questi anni: “Abbiamo dato il giusto input per razionalizzare, attraverso la riorganizzazione delle sedi e della macchina comunale. Anche il welfare va gestito meglio: i servizi offerti costano al Comune molto più della spesa media di quelli esterni”.
Per il Pd, Giuliana Urbelli ha sottolineato che “i problemi non dipendono solo dal deficit del Comune di Modena, ma anche dalla stretta del Patto di stabilità che impedisce di utilizzare le risorse. Non penso che a Modena vengano programmate entrate senza essere in grado di riscuoterle”. Salvatore Cotrino ha sottolineato che “il principio di prudenza del bilancio è rispettato dall’Amministrazione attraverso l’accantonamento e altri strumenti” e, per ciò che riguarda i tagli, a differenza del Governo, “fortunatamente il Comune di Modena può ancora permettersi di decidere quali servizi assicurare ai cittadini”. Francesco Rocco è intervenuto sull’emendamento proposto dal consigliere Ballestrazzi definendolo “strumentale”. Per Rocco, la modifica nasconde “la voglia di mettere il cappello su una situazione – quella relativa al campo Cesana – su cui il cappello ce l’hanno già messo altri”. Gian Domenico Glorioso ha sottolineato che “la variazione di bilancio è fatta con estrema tempestività, correttezza, trasparenza, serietà e lealtà nei confronti dei cittadini. L’opposizione ci accusa di posticipare il problema, quando il Governo rimanda la soluzione di disavanzi ben più consistenti, che ricadranno su chi governerà dopo”. Michele Andreana ha parlato di “bilancio difficile” e ha sottolineato che “la previsione degli oneri di urbanizzazione era stata ridotta rispetto allo scorso anno ed era ritenuta più congrua di quello che si sta dimostrando. Nella seconda parte del 2011 dovremo rivedere la cifra”. Per Luigi Alberto Pini la variazione “è un aggiustamento che va fatto; l’opposizione non può accusarci di non aver fatto niente, perché mentre Tremonti ha tagliato in modo lineare e non ha fatto scelte strutturali noi abbiamo cambiato radicalmente la composizione delle spese correnti, dirottando tutte le risorse in istruzione e servizi sociali”. In dichiarazione di voto, il capogruppo Paolo Trande ha evidenziato che “ci sono ragionevoli motivi per ritenere che la previsione di 5 milioni di euro in meno non sia tale. Sarebbe sbagliato fare una manovra preventiva recessiva, avrebbe effetti nefasti sui servizi e sull’economia”.
Nel dibattito è intervenuta anche l’assessore all’Istruzione Adriana Querzé, la quale ha ricordato che “la Giunta ha deciso di non toccare istruzione e sociale” e che “esternalizzare a costi bassi produce una forza lavoro sottopagata che fa risparmiare sul fronte istruzione, ma fa aumentare la spesa per il sociale”.
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