07/06/2011

REFERENDUM, DAL CONSIGLIO APPELLO PER ANDARE A VOTARE

Approvata una mozione che invita la Giunta ad esprimere la necessità di partecipare. Ok della maggioranza, contrari Pdl, Lega e Udc, astenuti Mpa e Modenacinquestelle.it

Il Consiglio comunale invita la Giunta ad esprimere “un chiaro ed inconfutabile appello alla necessità per i cittadini di recarsi alle urne il prossimo 12 e 13 giugno per la consultazione referendaria al fine di garantire il raggiungimento del quorum ed il perfezionamento della volontà popolare”. La richiesta arriva dall’Aula, che ha approvato un ordine del giorno presentato da Pd e Sinistra per Modena con il voto contrario di Pdl, Lega nord e Udc, e l’astensione di Mpa e Modenacinquestelle.it. La mozione è stata approvata dopo un lungo dibattito e la sospensione del Consiglio in seguito ad una accesa discussione avvenuta durante l’intervento della consigliera del Pd Giulia Morini. Il Pdl ha chiesto l’espulsione dall’Aula della consigliera, definendo il suo intervento “un vero e proprio comizio”, e ha lamentato che l’ordine del giorno, presentato il 30 maggio, “sia stato trattato in così breve tempo a fronte di altri in attesa da mesi”. La presidente del Consiglio Caterina Liotti ha spiegato che “la trattazione della mozione, giudicata urgente, è stata decisa dalla Conferenza dei capigruppo in base ad un accordo che ha visto anticipato anche un ordine del giorno, sempre sul tema del referendum, di Modenacinquestelle.it e uno, su Hera, del Pdl”. Liotti ha inoltre aggiunto che quello della consigliera Morini è stato “un attacco politico, ma con un corretto linguaggio”.
Secondo l’ordine del giorno letto in Aula da Morini, “i dati attestano che la copertura informativa e mediatica sull’appuntamento del 12 e 13 giugno è largamente insufficiente. I tentativi del Governo di vanificare i referendum, culminati con l'approvazione di un decreto che congela per un anno la possibilità di costruire centrali nucleari sul territorio nazionale, rischiano – ha concluso la consigliera – di mettere in discussione la fattibilità stessa della consultazione e stanno in ogni caso contribuendo a rendere confuse le informazioni tra gli elettori”.
 

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