Scommettere sulla formazione. E’ questa la principale indicazione giunta dal presidente della Camera di commercio Maurizio Torreggiani, dal segretario provinciale Cisl William Ballotta, intervenuto in rappresentanza delle organizzazioni sindacali confederali, e dall’assessore provinciale alla Formazione professionale e mercato del lavoro Francesco Ori, che hanno partecipato al Consiglio comunale tematico sulla crisi economica che si è svolto ieri, giovedì 9 giugno.
“Il Consiglio camerale ha individuato cinque assi della crisi, di cui tre riguardano il settore manifatturiero: logistica e infrastrutture, innovazione e internazionalizzazione. A questi si aggiungono il marketing territoriale e la legalità di una comunità economica”, ha sottolineato il presidente Torreggiani nella sua relazione. “Il futuro non è più quello di una volta – ha aggiunto – quindi vanno rigenerati gli strumenti di competitività e la riforma parte dalla formazione, passando attraverso lo sviluppo degli istituti professionali, la qualificazione degli istituti tecnici e la valorizzazione dell’istruzione universitaria”.
Secondo Ballotta “è il momento di assumere decisioni forti insieme, è necessario fare una politica sistemica che permetta un rilancio della competitività complessiva del territorio”. Il segretario della Cisl ha individuato alcune direzioni di sviluppo per Modena: ricerca, innovazione e ruolo delle risorse umane, logistica e infrastrutture, mobilità e diverso ruolo delle multiutility. Ballotta ha inoltre sottolineato il ruolo della formazione professionale, degli istituti tecnici e dei fondi interprofessionali, “sui quali è necessario lavorare insieme, anche con accordi territoriali, affinché non siano solo degli spot”.
L’assessore Ori ha sottolineato che “gli interventi devono riguardare, in particolare, da un lato i più giovani, in difficoltà a trovare la prima occupazione, e dall’altro gli over 45 e 55, che espulsi dal sistema faticano ad essere ricollocati. E’ importante agire con azioni di orientamento a scuola e percorsi professionali, di raccordo scuola-lavoro e di inserimento lavorativo con contratti che agevolino l’immissione”. Secondo l’assessore provinciale, inoltre, “è evidente che viene chiesto al pubblico un nuovo ruolo da esercitare coordinando tutte le azioni nell’ambito della formazione e delle politiche del lavoro, cosa che in parte stiamo già facendo”.
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