La deliberazione dell’Autorità di vigilanza sul comparto Centro guida sicura di Marzaglia non ha potere vincolante, inoltre è in contrasto con le sentenze di Tar e Consiglio di Stato; infine, un terzo ente, l’Autorità preposta della Commissione europea, si è espressa analogamente per l’archiviazione del caso sollevato da Italia nostra. E’ quanto, in sintesi, ha detto l’assessore comunale al Patrimonio Fabio Poggi, rispondendo a due interrogazioni intitolate “Deliberazione della Autorità per la Vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture su esposto di Italia Nostra in relazione al progetto Guida sicura in località Marzaglia”. Le istanze sono state presentate rispettivamente dal Pd e da Modenacinquestelle.it e Idv nella seduta odierna del Consiglio comunale di Modena.
In particolare, il capogruppo del Partito democratico Paolo Trande, dopo aver ricordato che l’accordo transattivo tra l’Amministrazione comunale e la società Vintage, approvato dal Consiglio comunale nel 2005, escludeva la necessità di adottare una procedura di gara, ha chiesto chiarimenti sulla rilevanza giuridica della deliberazione dell’Autorità per la vigilanza che risale al 2009. Il consigliere di Modenacinquestelle.it Vittorio Ballestrazzi ha sottolineato come la deliberazione abbia evidenziato che i lavori dovevano essere assegnati con una gara pubblica e ha domandato “perché il sindaco non ha ritenuto necessario informare il Consiglio comunale su tale deliberazione; come il Comune intenda ottemperarvi; quanti sono i permessi a edificare sull’area e perché non sono ancora stati rilasciati dal Comune quelli relativi alla costruzione di un albergo, di attività commerciali e di un museo”.
L’assessore Poggi ha ricostruito l’intera vicenda ricordando “la decisione del Comune, risalente agli anni Settanta, di spostare l’autodromo fuori città individuando l’area di Marzaglia attraverso lo strumento del diritto di superficie”. L’assessore ha anche sottolineato che la società Vintage ha il terreno in concessione dal 1990, che “siamo fuori dal campo di applicazione della normativa sugli appalti, dato che si tratta di opere realizzate da privati”, e che sia il Tar che il Consiglio di Stato hanno rigettato il parere dell’Autorità di vigilanza. “Dell’accusa mossa da Italia Nostra è stata informata la Magistratura – ha aggiunto - che ha escluso ci sia una violazione della normativa sui contratti pubblici, come ha archiviato il caso l’Autorità della Commissione europea”. L’Amministrazione – ha precisato Poggi riconoscendo anche il complesso e lungo lavoro compiuto dai dirigenti comunali - si guarda bene dall’andare contro a giudizi dirimenti delle autorità, ma riconduce il pronunciamento dell’Autorità di vigilanza a quello che è: un giudizio non dirimente”. L’assessore ha, infine, spiegato che dal 2008 ad oggi sono stati sei i permessi rilasciati dal Comune riguardanti l’edificazione nell’area del comparto e che la conformità dei restanti, che non fanno parte del primo stralcio dei lavori, sarà valutata nel momento in cui Vintage manifesterà la volontà di procedere al secondo stralcio”.
Per il Pd, il consigliere Francesco Rocco, chiedendo la trasformazione in interpellanza, ha ringraziato l’assessore per la trasparenza e i chiarimenti forniti e ha denunciato “una velata cultura del sospetto alimentata dalle opposizioni”. Dello stesso parere si è detto Paolo Trande, che ha anche aggiunto: “Comprendo che la vicenda ha visto diversi giudizi, è stata valutata dal Tar, dal Consiglio di Stato e dall’Autorità di garanzia europea e nessuno di questi livelli ha rilevato scorrettezze”.
Vittorio Ballestrazzi ha invece replicato ricordando come dal 2005 egli “stia cercando di scongiurare la realizzazione dell’opera di Marzaglia, assimilabile a quanto sta accadendo in via Cannizzaro” e ha aggiunto: “L’Autorità di vigilanza è nominata dai presidenti di Camera e Senato, quindi ha grande autorità, ma il Comune è andato avanti lo stesso”. E ha concluso: “Mi piacerebbe che nell’anello di Marzaglia potessero girare solo veicoli a emissioni zero, vale a dire elettrici o che non comportano emissioni di combustibile”.
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