11/05/2011

"IL MIO NOME E' ITALIA", SETTE MODENESI SI RACCONTANO

La fotografa Antonella Monzoni ha ritratto donne che vivono in città e che portano il nome del nostro Paese. Immagini al Foro Boario da sabato 14 maggio

Sono sette signore modenesi, con sette storie diverse, ma tutte portano il nome Italia. Le ha ritratte la fotografa modenese Antonella Monzoni, che ha raccolto volti e avvenimenti per donarli alla Raccolta della Fotografia della Galleria civica di Modena. I ritratti saranno collocati al Foro Boario nella mostra "Italiani Modenesi: 150 anni di Unità a Modena", aperta fino al 10 giugno, e saranno esposti al pubblico a partire da sabato 14 maggio in una sezione dal titolo "Il mio nome è Italia". L'inaugurazione è in programma alle 18.30.
Il progetto nasce dalla curiosità di Antonella Monzoni, che si è chiesta "quante sono le donne che si chiamano Italia che vivono nella mia città e che, per questo 150esimo anniversario dell'Unità d'Italia vivono un secondo compleanno". Sono più di sette, hanno accettato l'incontro con la fotografa, ma non tutte hanno voluto farsi ritrarre.
La ricognizione consente di scoprire la storia di Italia Vittoria F., 76 anni, che, nata il 4 novembre, è stata chiamata così da suo padre in onore dell'anniversario della restituzione di Trieste all'Italia; di Italia C., 67 anni, chiamata così in memoria della nonna; di Italia Ivana M., 76 anni, che deve il suo nome al premio che il regime fascista riconosceva alle famiglie che davano il nome Italia alle bambine appena nate. Il viaggio prosegue con Elena Italia L., 45 anni, che porta il suo nome come eredità del forte sentimento patriottico del nonno; Italia Grazia B., 53 anni, che doveva chiamarsi Grazie Italia poi trasformato in Italia Grazia dal parroco; Maria Italia R., 47 anni, chiamata così in ricordo della nonna paterna, e infine Italia C., 53 anni, orgogliosa di essere Italia.
Antonella Monzoni si è distinta con "Madame" (premio Mario Giacomelli, 2007 e Selezione PhotoEspana-Descubrimientos 2008), "Somewhere in Russia" (premio Chatwin per la fotografia, 2007) e "Silent Beauty" (Menzione d’onore International Photography Awards 2008). Nel 2009, con il reportage "Ferita Armena", ha ricevuto la menzione speciale Amnesty International dei Festival dei Diritti e ha vinto il Best Photographer Award al Photovernissage di San Pietroburgo. Autore dell’anno Fiaf nel 2010, Antonella Monzoni ha pubblicato ”Benedic Anima Mea”, indagine sulle liturgie dei frati dell’Abbazia di Sant’Antimo, nel senese; “Lalibela”, reportage delle cerimonie notturne ortodosse dalla capitale religiosa dell’Etiopia; “Il delicato sentimento del vedere”. La fotografa modenese vanta la collaborazione con Gianni Berengo Gardin nella realizzazione del libro “Il venerdì del preziosissimo sangue”.

 

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