A Modena i profughi e migranti ospitati per far fronte all’emergenza umanitaria sono attualmente 32, di cui 29 con permesso di soggiorno temporaneo dal 18 aprile (la maggior parte era già sul territorio modenese, uscita dal Cie) e 3, con patologie sanitarie, in attesa di permesso di soggiorno dal 27 aprile.
Lo ha comunicato ieri in Consiglio comunale l’assessore alle Politiche sociali Francesca Maletti rispondendo all’interrogazione dei consiglieri del Pd Paolo Trande e Francesco Rocco sull’emergenza umanitaria di Lampedusa. Insieme all’interrogazione sono stati trattati due ordini del giorno, uno del Pd e uno del Pdl, entrambi ritirati a seguito di un lungo dibattito.
Nell’interrogazione, in particolare, i consiglieri hanno chiesto all’assessore di fare un quadro della situazione su quanti profughi o migranti saranno ospitati a Modena, dove verranno collocati e su chi si accollerà le spese. Hanno chiesto inoltre se potrebbero essere ospitati migranti privi del diritto di richiedere asilo.
L’assessore Maletti ha spiegato che, sulla base delle decisioni nazionali, si è riunita più volte una cabina di regia formata da Regione, Province, Comuni capoluogo e città con oltre 50 mila abitanti, per definire l’azione sul territorio. “In provincia di Modena arriveranno 230 – di cui 80 con sistemazione urgente – dei 1500 profughi o migranti con permesso di soggiorno temporaneo che verranno ospitati in Emilia-Romagna nella prima fase di aiuti, 500 con urgenza”, ha proseguito Maletti. “La ripartizione a livello provinciale è avvenuta sulla base della popolazione residente nei sette distretti: nel Comune di Modena 61 persone, a Sassuolo 39, a Carpi 34, a Mirandola 29, a Castelfranco Emilia 24 e a Pavullo 14”. I costi dell’ospitalità e l’eventuale ripristino degli alloggi “è a carico del Governo e vanno limitati per garantire i servizi essenziali di prima accoglienza”, ha spiegato. “Le persone sono collocate in appartamenti individuati dal Comune tra quelli vuoti in attesa di manutenzione, in alloggi della rete Sprar, il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati, e in posti letto messi a disposizione da associazioni convenzionate con il Comune. Ci sono inoltre sistemazioni fornite, in base ad accordi regionali, dalla Caritas dell’Arcidiocesi di Modena-Nonantola”.
Nella replica, il consigliere Rocco ha ringraziato l’assessore “per la puntuale risposta a tutte le domande” e si è complimentato con l’assessore per “aver risolto con brillantezza i problemi per la parte di sua competenza. La preoccupazione però resta – ha concluso – e la gestione della situazione da parte del Governo ha lasciato a desiderare”.
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