10/05/2011

CARDIOLOGIA, LUNGO DIBATTITO IN CONSIGLIO COMUNALE

Interrogazioni trasformate in interpellanze, numerosi gli interventi in Aula

Le interrogazioni che chiedevano spiegazioni su quanto accaduto nella Struttura di cardiologia del Policlinico sono state trasformate ieri in Consiglio comunale in interpellanze dando origine ad un lungo dibattito.
Per il Pdl, la consigliera Olga Vecchi ha puntato il dito sulle responsabilità del direttore generale in qualità di responsabile unico del Policlinico, ma ha anche osservato: “Oltre a Cardiologia c’è molto di più, occorre risalire a monte del problema sanitario modenese per scoprire carenze enormi. Manca un progetto sanitario condiviso; l’Azienda unica è ormai una necessità economica e funzionale. Lavorare al prossimo Pal senza una pianificazione complessiva vuol dire depotenziare il Policlinico”. La consigliera ha inoltre parlato “di conflitto di interessi” nella gestione degli appalti del Policlinico e di “fallimenti annunciati” per quanto riguarda “sovrapposizioni e dualismi” tra Policlinico e Baggiovara. A parere di Sandro Bellei “per evitare il polverone mediatico e politico che può provocare solo danni sull’opinione pubblica, la cosa migliore è attendere l’esito delle indagini in corso, al fine di sapere cosa è accaduto e per colpa di chi. “Sono un garantista – ha aggiunto - non voglio attaccare né difendere, anche se conosco la grande professionalità dell’ambiente ospedaliero. Credo che un’inchiesta seria possa fare piazza pulita di tutte le illazioni che vanno a ledere una sanità di eccellenza”. Per Andrea Leoni “se c’è qualcuno da mettere sul banco degli imputati, questi è l’assessore regionale Lusenti, perché i direttori delle aziende ospedaliere vengono scelti dalla Regione su proposta dell’assessore. E’ quindi sull’organizzazione sanitaria che la politica deve intervenire e a questo livello è evidente la carenza di controlli”.
Eugenia Rossi (Idv) ha sottolineato “l’aspetto della paura che si è diffusa tra i pazienti modenesi” e ha precisato: “Non è accettabile che l’informazione su questi aspetti si limiti alla stampa, chiedo all’assessore che continui ad informarci”. Per la consigliera, il nocciolo del problema è quale rapporto instaurare tra i due ospedali, poiché “la sinergia deve garantire specializzazioni complementari, non alternative”. Rossi ha inoltre aggiunto: “La Regione deve essere super partes nell’accertamento dei fatti; mi sembra che qui siano state individuate solo le responsabilità dei singoli, mentre nessuno può chiamarsi fuori”.
Sergio Celloni (Mpa) ha definito “eccessivi i costi della sanità” e osservato che “l’argomento è sempre stato circondato da un tabù. Modena ha una sanità d’eccellenza, ma questo non significa che non si possa migliorare, come migliorabile è la complementarietà tra i due ospedali”. Infine, il consigliere ha invitato “a mettere da parte la querelle riguardo a Cardiologia, per lavorare assieme al miglioramento della sanità nell’interesse dei cittadini”.
Per il Pd, Luigi Alberto Pini si è chiesto “a chi giovi l’attacco generalizzato al sistema sanitario modenese ed emiliano in atto” e ha osservato: “Non ci sono stati a tutt’oggi casi di malasanità. Diverse cartelle sono state esaminate da due commissioni che non hanno individuato casi di ‘malpractice’. Le criticità evidenziate riguardano il rispetto di protocolli e procedure; sono stati fatti interventi a persone che avevano già patologie cardiache, con una pratica prima non utilizzata, ma i protocolli erano stati tutti approvati dal Comitato etico”. Per il capogruppo Paolo Trande “lo stillicidio quotidiano sui giornali di presunti episodi di cattiva sanità appanna l’immagine di una struttura ospedaliera d’eccellenza e un sistema sanitario che perde in fiducia e credibilità, perde molta della sua potenziale efficacia.” Il consigliere ha inoltre aggiunto: “Molti hanno parlato per il puro gusto di fare polemica o andare sui giornali, mentre il caso Cardiologia ha semmai accelerato il processo d’integrazione tra i due ospedali previsto nel Pal”. Anche Giuliana Urbelli ha evidenziato l’efficacia e la tempestività dell’intervento regionale, ha messo in guardia dal rischio di “generare allarme” e soprattutto dalle possibili conseguenze: “Di fronte a un intervento difficile il professionista potrebbe fare un passo indietro; in tal modo lieviteranno i costi per le assicurazioni come è accaduto negli Stati Uniti.”
Il sindaco Giorgio Pighi ha infine detto: “Il nostro sistema sanitario dal punto di vista della qualità, delle performance e dell’aumento delle aspettative di vita è tra i migliori a livello europeo e non ha mai conosciuto fenomeni di corruzione perché siamo riusciti a tenerlo fortemente legato alle istituzioni. Nella vicenda in discussione, la Regione ha rilevato l’assenza di elementi di rilevanza penale, ma non è da sottovalutare il fatto che abbia evidenziato il mancato rispetto delle procedure. Se ci sono stati errori – ha concluso - abbiamo il diritto di saperlo e la Conferenza socio sanitaria territoriale ha il dovere di chiederlo”.
 

Azioni sul documento