06/04/2011

"FORME E FIGURE", DA GRAZIOSI AL MONUMENTO AI CADUTI

Accanto alla nuova mostra del Museo d'arte un itinerario urbano tra statue e fontane

Scoprire la statuaria monumentale di Modena grazie a un itinerario per le strade della città. È la proposta collegata alla nuova mostra “Forme e figure: Modena e la scultura nella prima metà del Novecento”, aperta dall’8 aprile al 26 giugno al Museo civico d’arte (largo Porta sant’Agostino 337, tel. 059 2033100). L'itinerario, descritto in una mappa che sarà disponibile al Museo, comprende, tra le numerose opere, le fontane di Giuseppe Graziosi, il monumento ai caduti di Ermenegildo Luppi (viale Martiri della Libertà) e le sculture monumentali del cimitero di san Cataldo. L’obiettivo del percorso è sottolineare la funzione pubblica della scultura nel Novecento e lo stretto rapporto che unisce le collezioni del Museo civico d’arte al territorio.
Nella scultura cittadina degli ultimi due secoli, a Modena come altrove, è possibile leggere le più importanti vicende storiche locali e nazionali: le personalità del Risorgimento e dell’Unità nazionale, il ricordo tragico della prima guerra mondiale, i fatti della Resistenza e della seconda guerra mondiale, le glorie locali. Nell’Ottocento e in buona parte del Novecento, allo sforzo che la città dei vivi ha prodotto per raccontare se stessa ha fatto riscontro il bisogno di una parallela narrazione nella città dei morti. Nei cimiteri di ogni città – quello di San Cataldo non fa eccezione – numerose statue e bassorilievi raccontano i diversi modi di affrontare l’esperienza della morte, tra sentimenti individuali e convenzioni sociali.
Il museo scultoreo all’aperto descritto nell’itinerario proposto comprende artisti noti e altri quasi sconosciuti: Giuseppe Gibellini, Silvestro Barberini, Giuseppe Graziosi, Ermenegildo Luppi, Armando Manfredini, Ubaldo Magnavacca, Benito Boccolari, Dante Zamboni, Veldo Vecchi, Marino Quartieri.
 

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