Il Consiglio comunale ha accolto la richiesta degli operatori della Fiera antiquaria a passare da due a un giorno di esposizione, l’ultima domenica del mese, ma da più parti sono emerse perplessità sul livello della manifestazione, considerata qualitativamente “scadente” e per alcuni “destinata a morire”.
Per il Pd, Stefano Goldoni ha sottolineato che alla Fiera antiquaria “all’inizio c’erano oltre 300 espositori, ma negli anni il mercato è andato scadendo anche a causa della scarsa qualità della merce messa in vendita. Ora vi sono 70 operatori fissi e 20 spuntisti. Dal 5 febbraio, tutti i primi sabato del mese, l’antiquariato di qualità tornerà ad animare il centro di Modena, con un nuovo evento che coinvolge 70 operatori”. Salvatore Cotrino ha parlato di intervento necessario: “Non è possibile lasciare all’espositore la scelta di partecipare o meno nella giornata di sabato, perché dopo tre assenze perderebbe il diritto e la concessione del posteggio. Per questo, si deve fare una modifica del Regolamento”. Per Stefano Prampolini, “i 50 operatori all’interno del Centro storico rappresentano il meglio, realizzano una manifestazione di qualità che tutti abbiamo auspicato, mentre al Novi Sad non c’è qualità, la fiera è scaduta dal punto di vista numerico e ha dovuto aprire agli spuntisti. La scelta di passare da due a un giorno è, secondo me, la dichiarazione della fine della manifestazione”.
Eugenia Rossi, Idv, ha espresso perplessità per la delibera: “Per modificare un Regolamento i cambiamenti devono essere corposi: gli operatori che il sabato non volevano partecipare potevano semplicemente non presentarsi”. Per la consigliera, inoltre, l’Amministrazione poteva chiudere l’esperienza al Novi Sad, che è destinata a finire perché se non si fa rete non si va da nessuna parte”.
Sergio Celloni, Mpa, si è detto favorevole a qualsiasi manifestazione che rilanci la città, quindi ad entrambi i mercati. “Bisogna cercare di incentivare maggiormente fiere, incontri ed altro per ravvivare il Centro”, ha aggiunto. “I mercati sono un punto di aggregazione e non starei a sindacare sul fatto che ci debba essere un controllo: sta negli acquirenti rendersi conto se si tratta di ‘patacche’ o meno”.
Anche Gian Carlo Pellacani, Pdl, ha definito la Fiera dell’antiquariato “di scarsa qualità. Ci asterremo sulla delibera come critica verso gli operatori che, invece di rilanciare il mercatino, hanno solo diviso una debolezza in due. L’assessore, insieme alle associazioni, avrebbe dovuto guidarli in una azione più forte, creare manifestazioni di altissimo livello e diverse l’una dall’altra”. Sempre per il Pdl, Sandro Bellei ha sottolineato come il materiale importante sia “sparito dai vari mercatini, a fronte di un aumento di prezzi”. Per il consigliere, “ridurre i due giorni ad uno snatura il mercatino stesso. Era infatti l’occasione per passare un weekend fuori sede. Dividere in due la manifestazione condurrà purtroppo alla morte dell’iniziativa”.
In dichiarazione di voto, Vittorio Ballestrazzi di Modenacinquestelle.it, si è detto d’accordo con l’intervento di Eugenia Rossi e ha annunciato il medesimo voto, perché la consigliera “è competente nella materia e perché non avendo avuto il tempo di documentarmi devo affidarmi a coloro di cui mi fido, e con Eugenia Rossi abbiamo affinità politiche”.
Nella replica, l’assessore alle Politiche economiche Graziano Pini ha sottolineato che “la strada scelta dal Comune è stata quella della concertazione, come metodo di gestione anche in tema di mercati. Ogni decisione è presa cercando di ottenere posizioni largamente o totalmente condivise, senza scontentare nessuno. A differenza di quanto pronosticato da vari consiglieri – ha concluso – spero che entrambe le manifestazioni abbiano successo”.
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