Si potrà salire sulla Ghirlandina, danzare con la “Sala de baile” di Anna Malagrida alla palazzina dei Giardini, giocare con le ombre al Museo della figurina o scoprire come si viveva nell’antica Mutina: Il 3 aprile, per la domenica senz’auto, saranno aperti con ingresso gratuito tutti i musei comunali, mentre salire sulla torre civica costerà un euro.
Ghirlandina. Tutelata dall'Unesco come patrimonio artistico dell'umanità, da gennaio 2008 è in restauro, ricoperta da un telo realizzato dall'artista Mimmo Paladino. La Ghirlandina, simbolo della città, è alta 86 metri e unisce canoni architettonici romanici con elementi di gusto più chiaramente gotico. Si potrà visitare dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 15 alle 19, con biglietto al costo di un euro e rimarrà aperta tutte le domeniche e i festivi fino al 31 luglio. Saranno aperte al pubblico dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 19 anche le sale storiche del Palazzo comunale in piazza Grande. Al mattino l'ingresso è gratuito, mentre nel pomeriggio sono previste visite guidate al costo di un euro.
Arte contemporanea. Alla Palazzina dei Giardini, in corso Canalgrande, si può visitare la prima retrospettiva italiana dell’artista spagnola Anna Malagrida, curata da Isabel Tejeda e organizzata dalla Fundación Mapfre di Madrid in collaborazione con la Galleria civica e la Fondazione cassa di risparmio di Modena. La mostra è aperta domenica dalle 10.30 alle 19.30 (ingresso gratuito). Protagonista della scena contemporanea spagnola, presente in numerose personali e collettive in tutta Europa e negli Stati Uniti, Anna Malagrida, nata a Barcellona nel 1970, è un’artista che si esprime attraverso la fotografia, il video e l'installazione. Il percorso espositivo propone varie serie di istantanee, alcuni video e un'installazione dal titolo "La sala de baile", collocata nell'area di ingresso della Palazzina: una forma realizzata in tessuto che allude a un abito di foggia ottocentesca ruota sotto la cupola riflessa da alcuni specchi, come a muovere passi di danza.
Foto e disegni. A Palazzo santa Margherita, in corso Canalgrande 103, la Galleria civica propone il primo allestimento delle collezioni permanenti di fotografia e disegno, visitabile domenica dalle 10.30 alle 19.30 (ingresso gratuito). Sala grande ospita una scelta di fotografie di vedute e scorci di Modena realizzate nella seconda metà del Novecento da fotografi contemporanei come Olivo Barbieri, Gabriele Basilico, Luigi Ghirri, Mimmo Jodice. Si prosegue con una selezione di immagini da un progetto di Franco Vaccari, foto di Franco Fontana e Davide Tranchina. Nelle sale superiori sono esposte opere su carta di Davide Benati, Carlo Cremaschi, Giuliano Della Casa, Franco Guerzoni, Giovanni Manfredini, Wainer Vaccari, Andrea Chiesi e Roberto Cuoghi. La seconda sala ospita opere di artisti Nereo Annovi, Vittorio Magelli, Mario Molinari, Tino Pelloni, Enrico Prampolini, Pompeo Vecchiati, Mario Venturelli, mentre gli ultimi due ambienti sono dedicati a Lucio Riva e a Gianni Valbonesi.
Museo della figurina. Dalla tradizione orientale delle ombre cinesi alle lanterne magiche, dal mito della caverna di Platone al cinema espressionista tedesco, da Peter Pan ai "cattivi" dei fumetti di Dylan Dog, Corto Maltese e Topolino. Si intitola "Sagome inquiete: ombre e silhouette dalle figurine al cinema" la mostra del Museo della figurina di Modena che esplora il tema del doppio e dell'oscurità con oltre 180 tra figurine e bolli chiudilettera, esposti accanto a teatrini d'ombre, lanterne magiche, sagome balinesi e opere d'arte tridimensionali. L'esposizione, in corso Canalgrande 103, propone anche le "Opere al nero", installazioni interattive dell'illustratrice e papirografa bolognese Clementina Mingozzi. In occasione della mostra, per la prima volta, il museo espone inoltre 76 "Notgeld", le "banconote d'emergenza" stampate in Germania a inizio Novecento, nei periodi di iperinflazione, decorate con vedute panoramiche e silhouette. La mostra è aperta dalle 10.30 alle 19.30 (informazioni 059 2032940, www.museodellafigurina.it).
Musei civici. Cresciute anche grazie alle donazioni di privati, le collezioni dei Musei civici testimoniano la cultura artistica modenese dal Medioevo all’Ottocento: dai dipinti di Adeodato Malatesta (1806-1891) alle sculture di Antonio Begarelli (1499-1565), dalle carte decorate a cuoi, tessuti e terrecotte, dalle armi agli strumenti musicali. Due sale del Museo d’arte sono inoltre dedicate alle collezioni donate dal marchese Matteo Campori nel 1929 e dal commercialista Carlo Sernicoli, scomparso nel 2007 (Palazzo dei Musei, viale Vittorio Veneto 5, informazioni 059 2033101. Sabato, domenica e festivi aperto dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18).
Archeologia. Tra preziose tracce di vita quotidiana dell'antica Mutina e l'enigma del ritrovamento di otto teschi, è aperta al Lapidario romano (Palazzo dei Musei, viale Vittorio Veneto 5) la mostra "Parco Novi Sad: archeologia di uno spazio urbano", dedicata ai reperti emersi dagli scavi per il Novi Park. L'area faceva parte dell'immediata periferia della città romana e secondo i primi studi sarebbe stata una zona produttiva-artigianale e in seguito una necropoli, con numerose tombe che affiancavano una strada in ciottoli, ottimamente conservata. Dagli scavi sono emersi ornamenti, lucerne, oggetti in bronzo e alcuni crani, forse appartenenti a condannati a morte per decapitazione. La mostra è organizzata dal Museo civico archeologico etnologico e dall'assessorato all'Urbanistica con la collaborazione di Modena Parcheggi, degli Amici dei musei e dei monumenti modenesi e delle cooperative Archeologia e Archeolsistemi. (Lapidario romano, viale Vittorio Veneto 5, informazioni 059 2033101, aperto dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18).
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