Raffaello, Metropol, Capitol, Splendor, Principe e Olimpia, ma anche Embassy, Nuovo Scala, Astra e Domus (oggi Michelangelo): sono alcuni tra gli oltre 50 cinema realizzati da Vinicio Vecchi nella provincia di Modena. All'architetto modenese progettista della città del secondo dopoguerra, del quale ricorre sabato 12 marzo il quarto anniversario della morte, è dedicata la mostra "Modena: il cinema e i cinema. Le sale cinematografiche e i progetti dell'architetto Vinicio Vecchi", in corso alla biblioteca civica d'arte Luigi Poletti (Palazzo dei musei, viale Vittorio Veneto 5, lunedì dalle 14.30 alle 19, da martedì a venerdì dalle 8.30 alle 13 e dalle 14.30 alle 19, sabato dalle 8.30 alle 13).
Curata da Carla Barbieri e Lucio Fontana, l’esposizione propone una prima selezione degli oltre 10 mila disegni che gli eredi di Vecchi hanno donato alla biblioteca: 35 progetti di cinema modenesi, 50 fotografie d'epoca tratte dal fondo Tonini della Biblioteca Poletti e dal Fotomuseo, che illustrano in particolare i diversi utilizzi delle sale cinematografiche per convegni, feste, congressi, commemorazioni, 17 recensioni cinematografiche del critico Ferruccio Veronesi per "Il Resto del Carlino".
Frutto del lavoro di inventario delle carte relative ai cinema, reso possibile dal finanziamento della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, nell'ambito del progetto "Archivi-a-Mo", la mostra è promossa dagli assessorati alla Cultura e ai Lavori pubblici del Comune di Modena e dalla biblioteca Poletti in collaborazione con l'associazione Circuito cinema e continuerà fino a sabato 16 aprile. Per la Settimana della cultura, sabato 9 aprile alle 17, uno dei curatori, Lucio Fontana, architetto del settore Lavori Pubblici del Comune di Modena, illustrerà la mostra e lo storico dell'arte Luciano Rivi si soffermerà su "Scultura e decorazione nei cinema di Vinicio Vecchi".
Vinicio Vecchi (1924-2007) si formò in una famiglia di decoratori e scultori. Frequentò il Regio Istituto d'Arte; nel 1942 si iscrisse alla Facoltà di Architettura a Roma, dove visse con il fratello Veldo, scultore e autore di molte opere che Vinicio inserirà nei suoi edifici, insieme a quelle dell'amico pittore Luciano Giberti (tra queste la parete in piastrelle di ceramica realizzata nel 1954 per l'atrio del cinema Principe, il pannello in legno pirografato del 1961 per l'atrio dello Spendor, il bassorilievo in cemento e piombo eseguito da Veldo Vecchi nel 1961 posto sulla facciata del cinema Principe). Vecchi partecipò Resistenza insieme ad altri componenti della famiglia. Riprese gli studi di architettura a Milano laureandosi nel 1952. Durante gli studi frequentò i corsi di Vittorio Gandolfi, Giò Ponti e Mario Cavallè, grande progettista di cinema in Italia.
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