“Il Risorgimento creò l’unità d’Italia, altrimenti saremmo il nulla, divisi in tanti pezzetti”. Lo ha detto il consigliere del Pd William Garagnani aprendo il dibattito scaturito dall’interrogazione presentata ieri, lunedì 28 febbraio, in Consiglio comunale, dal consigliere del Pdl Sandro Bellei e trasformata in interrogazione dal capogruppo del Pd Paolo Trande. “Nel contesto delle celebrazioni per il 150esimo – ha argomentato Garagnani - il materiale del Museo del Risorgimento sarà esposto nella grande mostra di marzo e in altri allestimenti, quindi, per quanto riguarda il presente, i cimeli saranno collocati in modo da essere fruiti dal maggior numero di persone. Per il futuro, è di grande interesse il progetto di Museo della città come unico grande contenitore del percorso storico di Modena”. In merito alla nuova sala da realizzarsi nell’ex Ospedale estense, il consigliere ha ricordato che “i musei moderni operano su una selezione di reperti da proporre, mentre nel magazzino vengono conservati, scientificamente, i materiali che poi a rotazione vengono riproposti con mostre tematiche”. Infine, Garagnani ha sottolineato l’importanza che tutto il materiale schedato sia visibile on line, poiché “credo si debba puntare su internet per creare dei musei virtuali”.
Cinzia Cornia (Pd) ha dato risalto alla necessità “di ricostruire percorsi museali più affascinanti” rispetto a come erano esposti i materiali nel nostro Museo del Risorgimento; “oggi la riorganizzazione dei musei è molto più avvincente per adulti e ragazzi e mi sembra molto positiva l’idea di realizzare percorsi che ricostruiscano l’intera storia della città, anche per incentivare il turismo”. Inoltre, la consigliera ha chiesto all’assessore alla Cultura Roberto Alperoli di tenere aggiornato il Consiglio comunale sul progetto di riorganizzazione e ha auspicato che vengano costruiti anche “percorsi didattici per gli studenti” con materiali conservati in magazzino.
Vittorio Ballestrazzi (Modenacinquestelle.it) ha detto di associarsi a quanto sottolineato dal consigliere Garagnani e ha evidenziato: “Il più famoso motore di ricerca ha già provveduto da tempo a realizzare musei virtuali tipo il Louvre; non so se si potrà occupare di Modena, ma potrebbe essere il Comune tramite il suo sito a farlo”.
Sandro Bellei replicando all’assessore ha spiegato: “Sono contento che il materiale venga utilizzato, ma anche se si trattava sicuramente di un’esposizione datata, sono 21 anni che il Museo del Risorgimento non è accessibile. Avrei visto una collocazione di tutto il materiale e di quanto attiene al Risorgimento, anche in fatto di libri, al Baluardo della Cittadella, dove Ciro Menotti trascorse l’ultima notte”. Bellei ha infine espresso giudizi positivi sull’idea di un Museo della città, sulla mostra in programma a marzo e sul fatto che i materiali siano on line, “ma – ha aggiunto - non vorrei che, finita la mostra, i cimeli ritornassero nelle casse dove sono rimasti per 20 anni” e ha esortato: “Valorizziamo questo materiale con tutti i mezzi che abbiamo a disposizione, tra cui anche Internet”.
Il capogruppo della Lega nord Nicola Rossi, che ha illustrato la seconda interrogazione sul tema “Iniziative celebrazioni 150esimo Risorgimento”, ha chiesto in sede di replica, delucidazioni sull’appello lanciato dalla direttrice dei Musei civici e apparso sulla stampa “circa la scarsità di fondi che impedirebbe la riapertura del Museo del Risorgimento e sul perché l’Amministrazione non userebbe il finanziamento regionale”.
In conclusione, Roberto Alperoli ha ripetuto che il finanziamento regionale di 500 mila euro consentirà l’apertura della nuova sala mostra in continuità con la collezione Sernicoli. “La lettera della direttrice – ha infine precisato - faceva riferimento alla necessità di decidere una progettazione che non si sarebbe realizzata in tempi brevissimi, perché dobbiamo aver ben presente che solo nel 2015 il trasferimento della biblioteca Poletti al polo Sant’Agostino e la disponibilità dei locali dell’ex ospedale Estense consentiranno un quadro completamente nuovo e permetteranno la riorganizzazione dei Musei civici attuali”.
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