“L\'apertura di una sala scommesse è soggetta al rilascio di una licenza da parte della Questura e di una concessione per la raccolta delle scommesse e dei giochi pubblici da parte della amministrazione dei Monopoli di Stato. Il Comune presidia solo gli aspetti relativi all\'idoneità dei locali rispetto alla destinazione d\'uso e alla vigilanza delle attività economiche attraverso la Polizia municipale, ma riteniamo che questo tipo di insediamenti debba essere attentamente valutato e abbiamo segnalato all’organo competente le preoccupazioni dei cittadini”.
Con queste parole l’assessore alle Politiche economiche del Comune di Modena, Graziano Pini, ha risposto oggi in Consiglio comunale all’interrogazione illustrata da Giulio Guerzoni (Pd) in merito all’apertura di una sala videopoker e centro scommesse nell’area condominiale di un edificio di via Canaletto sud. “La preoccupazione dei cittadini - ha spiegato il consigliere - è dovuta al fatto che il locale è situato in un’area condominiale delimitata da una sbarra per l’ingresso, senza alcun accesso alla strada, né connessione diretta a parcheggi pubblici; è invece direttamente comunicante con garage e scale condominiali”. Guerzoni ha infine interrogato la Giunta per sapere “se l’Amministrazione comunale è a conoscenza della vicenda, di qual tipo di esercizio si tratta e quali autorizzazioni sono necessarie”.
L’assessore ha detto di aver già ricevuto una lettera sulla questione da parte dei residenti e di aver a sua volta segnalato le loro preoccupazioni alla Questura, a cui spettano, prima dell\'eventuale rilascio della licenza, le verifiche istruttorie, sia dal punto di vista dei requisiti morali richiesti per l\'esercizio dell\'attività, che per quanto riguarda la sorvegliabilità dei locali. Pini ha inoltre precisato di aver interessato anche il Settore trasformazione urbana e qualità edilizia del Comune, oltre che la Polizia municipale, per le verifiche sul corretto insediamento edilizio.
Il consigliere Francesco Rocco (Pd) ha chiesto la trasformazione dell’interrogazione in interpellanza e ha ricordato un fatto simile avvenuto in passato, legato all’apertura di una sala corse. Ribadendo “le difficoltà create ai residenti da esercizi di questo tipo”, Rocco ha chiesto alla Giunta “se si può in qualche modo intervenire a livello di Piano strutturale comunale per gestire preventivamente tali situazioni”.
Un’ipotesi condivisa dal consigliere Guerzoni, che in sede di replica ha suggerito “la possibilità di considerare diversamente queste attività, a livello di piano regolatore, rispetto ad altri esercizi”. Sulla vicenda particolare, il consigliere interrogante ha evidenziato che “si tratta di uno spazio privato concesso ad un altro privato e che non spetta al Comune autorizzare l’attività, ma i problemi che ne possono nascere restano in capo all’Amministrazione comunale”.
In conclusione, l’assessore Pini ha parlato di “situazioni da far west indotte da un’eccessiva liberalizzazione” e, riferendosi alla vicenda in discussione, ha osservato che non si tratta di un’attività da incentivare, né da valorizzare e l’Amministrazione deve utilizzare tutti gli strumenti a disposizione per tutelare i residenti. E ha annunciato: “Nei primi mesi dell’anno, da parte dell’assessore competente, sarà presentata in Consiglio comunale la variante al Poc, che terrà conto anche di questo tipo di insediamenti”.
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