“Pochi sono gli strumenti a disposizione dell’Amministrazione comunale per evitare che i negozi etnici si concentrino nella stessa zona; l’assessorato alle Politiche economiche sta però studiando nuove modalità d’intervento e sta verificando possibili strumenti nei confronti degli esercizi che causano, anche indirettamente, problemi di sicurezza e degrado. A tal fine sarà nostro impegno chiedere un maggiore sforzo di presenza alla Polizia municipale e di Stato”. Lo ha detto l’assessore alle Politiche economiche Graziano Pini rispondendo oggi in Consiglio comunale all’interrogazione urgente di Sandro Bellei del Pdl.
Il consigliere, riferendosi all’apertura di un nuovo negozio etnico in una zona del centro storico dove ne esistono già diversi altri, si è fatto portavoce “delle proteste dei commercianti di via Gallucci per quanto accade nella via dove, a loro dire, girano troppi ubriachi, spacciatori e non si rispetta l’ordinanza antialcol”. Bellei ha quindi interrogato la Giunta per sapere “cosa risponde a esercenti e residenti, e perché non si istituisce ufficialmente e in maniera stabile la presenza dei vigili di quartiere, almeno nelle zone dove il degrado avanza e provoca giustificate reazioni”.
Pini, ha dapprima ricordato che le normative europee e nazionali non consentono limitazioni, né prevedono distanze minime tra esercizi commerciali analoghi e che il Comune non concede autorizzazioni all’apertura, ma prende atto dell\'avvio dell\'attività comunicata dall\'imprenditore. Ha poi aggiunto: “Certamente concordo che, se da un lato tale deregolamentazione rappresenta di fatto un avanzato livello di semplificazione e sburocratizzazione nei confronti delle imprese commerciali, dall’altro non consente al Comune di pianificare e governare l\'insediamento da un punto di vista amministrativo. D’altra parte, interventi di tipo urbanistico, come vincoli e prescrizioni sulle destinazioni d\'uso degli immobili – ha proseguito l’assessore - inciderebbero negativamente e in modo retroattivo sui valori delle proprietà. Inoltre, il vero elemento di riflessione non credo sia lo studio di interventi finalizzati a bloccare le dinamiche imprenditoriali, quanto piuttosto quello dei controlli sinergici”.
Pini ha, da una parte, sottolineato come via Gallucci sia “espressione di un’ottima dinamicità e presenza commerciale diversificata” e, dall’altra, ha insistito sulla necessità “di proseguire negli interventi di controllo e presidio delle forze dell’ordine, per contrastare le problematiche di ordine pubblico e garantire la corretta gestione delle attività”. Infine, ha affermato che il presidio del centro storico è effettuato dall’unità mobile quotidianamente dislocata, dal personale motociclista assegnato alla zona e dagli agenti a piedi, citando anche l’ordinanza sul contrasto dell’abuso di alcol tra le azioni di contrasto ai fenomeni di degrado.
Vittorio Ballestrazzi di Modenacinquestelle.it ha chiesto la trasformazione dell’interrogazione in interpellanza e ha suggerito all’Amministrazione comunale “di dare input affinché, durante i controlli, la Polizia municipale sanzioni le biciclette sprovviste di fanale, che spesso stazionano davanti a questi esercizi commerciali” con il doppio vantaggio di fungere da deterrente agli assembramenti in zona e di migliorare la sicurezza stradale.
L’interrogante Sandro Bellei, dopo aver ringraziato l’assessore per aver colto il problema, ha però suggerito di introdurre la possibilità per il Comune di decidere dove collocare il nuovo esercizio, salvaguardando così l’obbligo di accogliere la domanda di apertura come previsto dalla normativa europea. “Si tratta di introdurre o di applicare le norme con buon senso – ha ribadito Bellei - per evitare che in alcune strade della città si creino dei ghetti, come è già accaduto in altre zone”.
Azioni sul documento