Nella sede della Polizia municipale potranno essere installati armadi con cassette blindate di sicurezza per il deposito dell’arma a fine turno da parte degli assegnatari, gli agenti potranno scegliere in quale sezione del Tiro a segno nazionale effettuare l’addestramento e, per le armi, potranno essere adottati calibri diversi da quelli precedenti, ritenuti ormai obsoleti.
Sono alcune delle modifiche al Regolamento comunale in materia di armamento della Polizia municipale approvate ieri, lunedì 5 dicembre, all’unanimità dal Consiglio comunale.
Con la delibera, presentata in Aula dall’assessore alla Qualità e sicurezza della città del Comune di Modena Antonino Marino, vengono inoltre inseriti tra i servizi svolti in via continuativa con armi quelli diurni di pronto intervento e di polizia stradale, i servizi di vigilanza della sede e dei presidi della Polizia municipale e quelli di presidio del territorio. Il comandante di Polizia municipale, inoltre, in caso di necessità, potrà sospendere l’assegnazione dell’arma e disporne anche verbalmente la consegna, rilasciando all’agente interessato una ricevuta scritta con le motivazioni della disposizione. Infine, viene prevista l’istituzione di un’armeria, ma come facoltativa.
“Tutti gli operatori di Polizia municipale di Modena hanno in dotazione un’arma secondo quanto stabilito dal decreto ministeriale del 1987. Il vigente Regolamento fu adottato nel 1988 e mostra oggi la propria inadeguatezza rispetto all’evoluzione delle attività della Polizia municipale in seguito al cambiamento delle esigenze di controllo del territorio e delle nuove prassi operative”, ha spiegato l’assessore. “Ciò risulta evidente dall’art. 3 che stabilisce l’adozione dei calibri 7,65 e 6,35 ormai obsoleti, tanto che anche le case produttrici ne stanno limitando la produzione. Il Regolamento sancisce inoltre l’obbligo di istituzione di un’armeria – ha proseguito Marino – quando l’assegnazione in via continuativa ad ogni operatore riduce considerevolmente il numero delle armi giacenti, per le quali è sufficiente l’osservanza dei normali obblighi di deposito e di custodia”. L’assessore ha è espresso l’esigenza del Comando di poter usufruire di cassette blindate di sicurezza per il deposito delle armi, “per prevenire ogni eventuale rischio potenzialmente derivante dalla custodia o dalla movimentazione dell’arma fuori dagli orari di servizio da parte degli assegnatari”.
Gli agenti seguono un percorso di formazione pratica rispetto all’uso della forza e ai suoi limiti in relazione ai principi riconosciuti sui diritti umani, “pertanto sono consapevoli che è consentito solo se strettamente necessario e solo nella misura necessaria al raggiungimento di un obiettivo legittimo”, ha precisato Marino. L’assessore ha infine sottolineato come, pur non trattandosi di materia di trattativa sindacale, siano stati contattati in maniera informale i sindacati di Polizia municipale, “che hanno espresso il proprio consenso alla modifica del Regolamento”.
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