Il dibattito consiliare, che ieri ha preceduto l’approvazione del piano delle aperture festive degli esercizi commerciali, è stato aperto dall’intervento di Vittorio Ballestrazzi (Modenacinquestelle.it). Il consigliere si è espresso a favore della delibera “che sembra favorire i piccoli esercizi, mentre in passato l’Amministrazione ha sempre agevolato i grandi centri commerciali, tanto che il Grandemilia è diventato il secondo o addirittura il primo centro della città. In sede di dichiarazioni di voto, Ballestrazzi ha sottolineato come la manovra governativa vada a incidere sulle liberalizzazioni, “una logica in cui va inserita anche la delibera di oggi”, ha detto, riservandosi di verificare tra alcuni mesi con un’interrogazione se l’accordo ha portato frutti”.
Per il Pd, Stefano Prampolini ha ribadito come “la circolare ministeriale sulle città d’arte rischi di vanificare la delibera” e, parlando dell’aspetto etico sollevato dal lavoro festivo, ha sottolineato che “l’educazione alla festa nasce in ambito familiare, mentre fare della festa un momento di partecipazione collettiva è sempre più difficile”. Per Stefano Goldoni “l’accordo introduce maggiore flessibilità ma nel rispetto dei diritti dei lavoratori; i centri di vicinato rappresentano l’ossatura del commercio” e, infine, “i migliori sostenitori dell’accordo sono le associazioni dei consumatori e dei lavoratori”. Giulio Guerzoni ha espresso soddisfazione per l’accordo “preferibile rispetto alla liberalizzazione totale” e ha osservato come “equilibrio e concertazione siano la strada giusta da percorrere per garantire i diritti di tutti”. Secondo Enrico Artioli “la liberalizzazione indiscriminata segnarebbe la morte dei piccoli negozi rispetto ai grandi; l’accordo invece non introduce ulteriori aperture, bensì la loro riorganizzazione temporale con un ulteriore aspetto positivo, cioè che il calendario delle aperture ruota attorno ai centri di vicinato”.
Anche per il capogruppo del Pdl, Adolfo Morandi il riposo domenicale e il valore della festività vanno salvaguardati ma attengono alla sfera personale e “l’accordo, a cui si è arrivati dopo un lungo confronto tra tutte le associazioni, va incontro alle esigenze di una grande parte della popolazione che durante la settimana lavora”.
A parere di Sergio Celloni, Mpa, l’Amministrazione ha fatto bene “ad andare incontro alle esigenze dei piccoli commercianti che però, non avendo il ricarico di personale della grande distribuzione, potrebbero un domani trovarsi in difficoltà”, mentre “la legge Bersani-Bassanini liberalizzando le licenze ha reso il peggior servizio al commercio”.
Dal capogruppo di Lega moderna Nicola Rossi sono giunti apprezzamenti all’operato dell’assessore: “Ci auguriamo che tali interventi continuino – ha detto - siano rigorosi e facciano cambiare il modo di fare politica che finora c’è stato”.
Eugenia Rossi dell’Idv si è detta in linea di massima favorevole, non ad una deregulation, ma alla liberalizzazione in senso vero. E ha messo in guardia: “Siamo di fronte alla non facile ricerca di un equilibrio fra i diritti dei lavoratori e quelli degli esercenti, oltre che tra i potenti centri commerciali e i piccoli esercenti”.
Per Stefano Barberini della Lega nord questo lavoro andava fatto anni fa. “Si sono invece agevolati supermercati e grande distribuzione, con il risultato che il centro storico è praticamente deserto e piccoli negozi sono stati costretti a chiudere. Vedere oggi questa delibera mi fa pensare che chi ha preceduto l’assessore Pini non abbia lavorato bene”.
Concludendo il dibattito l’assessore alle Politiche economiche Graziano Pini ha ricordato come all’idea dell’accordo aveva lavorato anche il precedente assessore. “Il merito – ha affermato – non va ascritto al singolo assessore, ma a tutti i rappresentanti delle organizzazioni e in particolare anche a quello della grande distribuzione. Inoltre, il piccolo commercio tradizionale ha un ruolo anche sociale che continuerò a difendere”, ha aggiunto, anticipando che il calendario con le aperture festive sarà distribuito alle famiglie.
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