“Abbiamo voluto realizzare una mostra capace di illustrare il lavoro svolto per restaurare la torre, per fare conoscere a tutti le tecniche impiegate e la capacità professionale delle tante persone che vi hanno lavorato. Tutto è stato eseguito a mano, con mani sapienti. E si è trattato di lavorazioni lunghe e meticolose che hanno permesso di ottenere il risultato che oggi vediamo”. Rossella Cadignani, architetto del Comune di Modena responsabile del restauro alla Ghirlandina, spiega così il contenuto e il titolo della mostra fotografica “Con mani sapienti: il restauro della Ghirlandina”, aperta da venerdì 11 (inaugurazione alle 18) a domenica 27 novembre.
L’allestimento è in tre sedi. Sotto il portico del Municipio i pannelli appesi scandiscono le fasi principali del restauro, mentre nell’atrio del Palazzo comunale, al piano terra, si presentano i risultati ottenuti dai restauri delle sculture e le scoperte e le modalità con le quali è stato eseguito il rilievo 3D di tutto l’apparato scultoreo. All’interno della Ghirlandina, distribuito su due piani, viene infine illustrato il lavoro più specifico effettuato per il restauro della parte superiore della torre, balconate e scala elicoidale.
La mostra sarà aperta con il contributo dell’Ateneo modenese, dipartimento di Scienze della terra e di Ingegneria meccanica, che hanno collaborato fin dagli studi iniziali al progetto e che tuttora portano avanti il lavoro di monitoraggio e controllo. Saranno ex studenti universitari che hanno discusso tesi di laurea sulla Ghirlandina a garantire l’apertura della torre al pubblico.
“Per affrontare la complessità del restauro di una torre medievale alta quasi 90 metri, segnata sulla superficie e nella struttura dal passare del tempo, sono state coinvolte molteplici professionalità e sono stati necessari quasi quattro anni di studio e lavoro per restituire alla vista dei cittadini l’importante monumento, simbolo tradizionale della città”, commenta Rossella Cadignani.
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