“Nel primo elenco di beni demaniali che potrebbero essere acquisiti dal Comune di Modena grazie al cosiddetto ‘federalismo demaniale’ non compaiono immobili o aree di particolare pregio. Attendiamo però la pubblicazione di un secondo elenco che comprenderà i beni di proprietà del demanio militare, probabilmente più interessanti da acquisire e valorizzare”. Lo ha detto l’assessore al Patrimonio Fabio Poggi, rispondendo in Consiglio comunale alle interrogazioni presentate dai consiglieri Giulio Guerzoni (Pd) e Sandro Bellei (Lega Nord) sulle conseguenze del “federalismo demaniale” per la città di Modena.
“Gli enti locali – ha precisato l’assessore – possono diventare proprietari dei beni con specifici progetti di recupero e valorizzazione. Per il momento, la prima lista provvisoria, diffusa dall’Agenzia del demanio, non comprende immobili o aree di particolare pregio. L’edificio più significativo è l’ex mondariso in viale Monte Kosica, che ospita il Centro territoriale permanente per la formazione in età adulta. Per la gestione di questo stabile era già in corso una trattativa che dovrebbe portare a una convenzione specifica tra Amministrazione comunale e demanio. Nell’elenco c’è anche la cappelletta Ricci di via Finzi, che sarebbe intenzione del Comune restaurare in occasione del 150esimo anniversario dell’Unità d’Italia, dato il suo valore simbolico”.
Nel dibattito seguito alla trasformazione delle interrogazioni in interpellanze, il capogruppo Pdl Adolfo Morandi ha affermato che “il federalismo demaniale è un primo passo verso il federalismo fiscale. Si tratta di una legge importante che consente di attribuire dei beni, in termini non onerosi, agli enti territoriali. Il problema è la definizione dell’elenco, ancora in divenire”. Secondo Enrico Artioli (Pd) “per il momento il provvedimento è una montagna che sta partorendo un topolino. Questi beni demaniali sembrano ben poca cosa per Modena. Se nei prossimi elenchi ci saranno aree o edifici interessanti bisognerà coinvolgere le fondazioni e la città”. Giulio Guerzoni si è detto soddisfatto della risposta ricevuta e Sandro Bellei ha aggiunto: “Non ritengo così marginale la lista che è stata finora diffusa e mi sarebbe piaciuto sapere se il Comune ha dei progetti su questi beni, in attesa di un elenco più ampio di edifici disponibili”.
L’assessore Poggi ha concluso con alcune precisazioni: “L’elenco definitivo del demanio civile, escludendo l’ex mondariso e alcuni beni inseriti per errore perché di pertinenza di altri Comuni, riguarderà aree con un valore complessivo di circa 600 mila euro. Si tratta comunque di beni quasi tutti già in gestione al Comune, quindi l’acquisizione non comporterebbe un aggravio di costi per le casse dell’Amministrazione. Ad esempio – ha aggiunto Poggi - in alcune di queste aree sono già stati realizzati tratti di pista ciclabile e attrezzate aree verdi, come quella tra via Bergamo e via Como, già gestite dal Comune anche se di proprietà demaniale”. La legge prevede, infatti, che il Comune possa acquisire in modo non oneroso i beni demaniali in elenco presentando un progetto di valorizzazione e, solo nel caso il bene venisse successivamente immesso sul mercato, allo Stato andrebbe riconosciuto il 25 per cento del valore realizzato, destinato all’abbattimento del debito statale.
I lavori del Consiglio comunale si possono seguire anche sul sito internet www.comune.modena.it/il-governo-della-citta con registrazioni audio e video e testi delle istanze presentate dai consiglieri.
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